Sono a letto da un po', con una bella recidiva.
La salute non è il mio forte, non è una novità. Ma per la prima volta, ho pensato al modo in cui ha influenzato la mia vita. Senza "incolparla" per ciò che non ho mai potuto fare.
Mi ha fatto solo pensare...
Ed è successo grazie a un film.
Stavo facendo zapping e mi sono imbattuta in Reality Bites (Giovani, carini e disoccupati: un affettuoso "shame on you" al traduttore del titolo).
Era l'estate del 1994.
Mi stavo diplomando e avevo appena capito cosa volevo fare nella vita: studiare Cinema.
Giornalista specializzata in serie tv, maniaca seriale, scrittrice, appassionata di cucina, bipede di riferimento di tre cagnolone bionde. Sì, certo: mi pagano per guardare la TV. E' un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo!
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sabato 3 novembre 2018
lunedì 12 febbraio 2018
L'arte della disciplina e le pillole magiche
Ci penso da parecchio tempo, da quando il mio profilo Instagram è letteralmente invaso da foto come quella che vedete qui accanto: tanti, troppi Signor Nessuno che - sostengono - hanno perso facilmente peso "mangiando e senza sacrifici" e sono pronti a farti "cambiare vita".
Gente senza lauree specialistiche, studi specifici, formazione medica di qualche genere (qualifiche: lifecoach, mamma (!), influencer, lifestyler...).
Gente, semplicemente, sponsorizzata da produttori di "bibitoni", di (discutibili) "integratori brucia grassi" e di millantati "prodotti naturali al 100%".
A colpirmi, però, non è tanto l'abbondare di questi guru improvvisati, né i loro annunci quasi sempre sgrammaticati (qual'è, perdere K - ma che è? Velocità di navigazione?, rinuncie...). No. A colpirmi sono le centinaia di risposte di persone - uomini e donne, indistintamente - che chiedono informazioni e sono disponibili a partecipare al programma.
Prendetevi 5 minuti e date retta a una - malata cronica da vent'anni - che ha perso 50 kg.
Disfunzioni tiroidee (ce l'ho!) e problemi farmacologici (ce l'ho!) a parte, la ricetta per perdere peso è una sola: disciplina.
Gente senza lauree specialistiche, studi specifici, formazione medica di qualche genere (qualifiche: lifecoach, mamma (!), influencer, lifestyler...).
Gente, semplicemente, sponsorizzata da produttori di "bibitoni", di (discutibili) "integratori brucia grassi" e di millantati "prodotti naturali al 100%".
A colpirmi, però, non è tanto l'abbondare di questi guru improvvisati, né i loro annunci quasi sempre sgrammaticati (qual'è, perdere K - ma che è? Velocità di navigazione?, rinuncie...). No. A colpirmi sono le centinaia di risposte di persone - uomini e donne, indistintamente - che chiedono informazioni e sono disponibili a partecipare al programma.
Prendetevi 5 minuti e date retta a una - malata cronica da vent'anni - che ha perso 50 kg.
Disfunzioni tiroidee (ce l'ho!) e problemi farmacologici (ce l'ho!) a parte, la ricetta per perdere peso è una sola: disciplina.
venerdì 5 gennaio 2018
Questione di apparenze
Premessa: sono stesa da un virus gastrointestinale (perché una recidiva della mia M.I.C.I. non bastava...) quindi sto dettando questo post tramite il telefono. Siate magnanimi e perdonate eventuali refusi.
Stamattina Facebook mi ha proposto un ricordo di svariati anni fa, otto per la precisione.
Una foto insieme ai miei amici che risale all'epoca del dosaggio criminale (fatemelo dire) di 150mg di cortisone al giorno.
Ho scoperto recentemente che non si danno mai dosaggi così alti, perché non servono (se non a farti venire gli attacchi di panico e a non farti dormire per tre mesi, oltre a mettere su una vagonata di chili, s'intende).
Ma non è questo il punto. Il punto è un altro: ero io. Ero sempre io.
Io, che non riuscivo ad allacciarmi le scarpe e a chinarmi per infilarmi i pantaloni.
Io, che vivevo seduta o sdraiata perché camminare era un martirio.
Io, che mi facevo settimane ricoverata in ospedale a digiuno e tornavo a casa con due chili di più.
Stamattina Facebook mi ha proposto un ricordo di svariati anni fa, otto per la precisione.
Una foto insieme ai miei amici che risale all'epoca del dosaggio criminale (fatemelo dire) di 150mg di cortisone al giorno.
Ho scoperto recentemente che non si danno mai dosaggi così alti, perché non servono (se non a farti venire gli attacchi di panico e a non farti dormire per tre mesi, oltre a mettere su una vagonata di chili, s'intende).
Ma non è questo il punto. Il punto è un altro: ero io. Ero sempre io.
Io, che non riuscivo ad allacciarmi le scarpe e a chinarmi per infilarmi i pantaloni.
Io, che vivevo seduta o sdraiata perché camminare era un martirio.
Io, che mi facevo settimane ricoverata in ospedale a digiuno e tornavo a casa con due chili di più.
giovedì 2 novembre 2017
Resilienza
La prima cosa che mi viene in mente è il Sole. C’è sempre il sole, nelle mie giornate no. Le giornate in cui faccio spola fra il letto e il bagno, con una colica dietro l’altra e dolori insopportabili fra l’una e l’altra.
Quel tipo di dolori che t’impediscono di dormire, ma anche di stare sveglia.
Io lo chiamo oblio.
Un luogo senza tempo, né memoria, ma soprattutto senza alcuna utilità. Non combini mai niente di buono, nell’oblio: ti limiti a far passare il tempo. A restare viva. A lasciare che la tua mente spazi da un pensiero all’altro senza un filo logico, senza uno scopo e certamente senza alcun risultato.
domenica 1 ottobre 2017
7 anni
7 anni. Ma avrebbero potuto essere 2.
7 anni. 3 ricoveri gratis. 45 chili in eccesso causati da un farmaco di troppo.
7 anni. 3 medici. 2 cure sbagliate.
7 anni oggi, fra la me che vedete a sinistra e la me di destra.
7 anni in cui ho imparato l'unica cosa che avrei voluto imparare molto prima: mai, MAI fidarsi ciecamente, quando si tratta della propria vita.
7 anni. 3 ricoveri gratis. 45 chili in eccesso causati da un farmaco di troppo.
7 anni. 3 medici. 2 cure sbagliate.
7 anni oggi, fra la me che vedete a sinistra e la me di destra.
7 anni in cui ho imparato l'unica cosa che avrei voluto imparare molto prima: mai, MAI fidarsi ciecamente, quando si tratta della propria vita.
mercoledì 30 agosto 2017
Corro. Perché POSSO.
Corro.
Col naso rotto.
Con le ginocchiere e con la trocanterite all'anca destra.
Corro.
Con la debolezza per l'ipotiroidismo che da qualche tempo non è più sotto controllo.
Con due immunosoppressori in corpo.
Corro.
Con l'artrite e l'artrosi, dopo diciassette anni ininterrotti di cortisone.
Con tutte le mie malattie autoimmuni.
Corro.
Corro... Perché POSSO.
Col naso rotto.
Con le ginocchiere e con la trocanterite all'anca destra.
Corro.
Con la debolezza per l'ipotiroidismo che da qualche tempo non è più sotto controllo.
Con due immunosoppressori in corpo.
Corro.
Con l'artrite e l'artrosi, dopo diciassette anni ininterrotti di cortisone.
Con tutte le mie malattie autoimmuni.
Corro.
Corro... Perché POSSO.
venerdì 10 marzo 2017
Un po' di Oreegano in cucina
E poi l'obiettivo: ambizioso. A me piacciono i progetti ambiziosi, perché di solito a idearli sono persone appassionate, motivate e sognatrici.
Oreegano è un aggregatore di ricette, utilissimo perché potete personalizzarlo: potete selezionare le vostre preferenze (ad esempio: vegetariano, vegan, crudista, no glutine, no noci, eccetera) in modo da visualizzare esclusivamente le ricette che fanno al caso vostro.
Ma non è solo questo. C'è anche molto di più.
Il piatto forte, se mi perdonate la battuta.
martedì 17 gennaio 2017
Cosa diavolo mangiano i vegani?! (Curarsi con il cibo)
![]() |
Torta vegana al cioccolato con latte di soia |
Ve l'ho già raccontato. Ma non vi ho ancora raccontato l'attimo di panico negli occhi del coniuge, subito dopo l'annuncio.
Il prode marito - che aveva (gradualmente, coi suoi tempi) scelto di diventare vegetariano anche lui - alle parole "Mi sono accorta che sto molto meglio senza formaggio e uova, divento ufficialmente vegana" ha deglutito, è impallidito e poi ha accennato un sorrisino di circostanza.
So benissimo cos'ha pensato in quel momento, perché ce l'aveva scritto in faccia: "Oddio, adesso cosa mi darà da mangiare?!".
giovedì 12 novembre 2015
Ciao, pigre!
Che ve lo dico a fare: da cicciona d.o.c. - di quelle che manco con dieta fissa e palestra tutti i giorni perdono un grammo, grazie alla Signora Tiroide e al Signor Cortisone - ho adottato il "Ciao magre!" (campagna di Elena Mirò di parecchi anni fa) da subito.
Ora lancio il "Ciao pigre!" dopo una vita intera, perché scrivo "dieta fissa e palestra tutti i giorni" dopo 35 anni di pigrizia vera.
La pigrizia di una che aveva fatto della "Breve, ma utile guida alla pigrizia" di Gianni Fantoni la sua Bibbia. Di una che per andare a prendere il pane, a 200 metri da casa, prendeva la macchina. Di una che impiccava scuola non quando c'erano le interrogazioni, ma per risparmiarsi il Test di Cooper a ginnastica.
Poi è successo qualcosa.
Ora lancio il "Ciao pigre!" dopo una vita intera, perché scrivo "dieta fissa e palestra tutti i giorni" dopo 35 anni di pigrizia vera.
La pigrizia di una che aveva fatto della "Breve, ma utile guida alla pigrizia" di Gianni Fantoni la sua Bibbia. Di una che per andare a prendere il pane, a 200 metri da casa, prendeva la macchina. Di una che impiccava scuola non quando c'erano le interrogazioni, ma per risparmiarsi il Test di Cooper a ginnastica.
Poi è successo qualcosa.
lunedì 6 luglio 2015
Vita quotidiana di una Categoria a Rischio
Mentre scrivo, il termometro che proietta ora e temperatura sulla parete della mia camera indica 32.1 gradi.
Per quanto cerchi di ipnotizzarlo per farlo scendere, ricorrendo a tutte le mie nutrite conoscenze in fatto di superpoteri immaginari, non cambia nulla.
Il condizionatore è acceso, ma non posso impostare una temperatura inferiore ai 28°, altrimenti la graziosa paralisi facciale si accompagnerebbe a un lieve caso di morte.
In mia difesa, Vostro Onore: quando l’ho fatto installare non ero ancora messa così. Potevo usarlo. Ripensandoci, però, gli indizi c’erano tutti, già allora. Tutti e 7. Le Magnifiche 7, le mie affezionatissime Malattie Croniche Autoimmuni.
Il preambolo sul caldo mi serviva solo come introduzione: mi rendo conto che probabilmente vi sarete accorti da soli dell’arrivo dell’anticiclone africano, che da qualche giorno ci fa boccheggiare. Oggi abbiamo toccato i 37 gradi, domani sarà peggio. Che ve lo dico a fare, quindi? Semplice: mi sto presentando.
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