lunedì 13 giugno 2016

Tre tipi di persone e il sogno di un mondo migliore

Ci penso da un paio d'ore, quando in bici - a metà di una salita ripidissima, tutta rossa in volto ma determinata a non mollare - sono stata derisa da un motociclista anzianotto che veniva in senso contrario.
Sì, caro. Hai ragione. Ero paonazza.
Sì, caro, certo. Sono cicciona (e sfoggio, fregandomene altamente, un abbigliamento tecnico per ciccioni).
Sì, caro, resto cicciona (non che i miei problemi di tiroide e di cortisone ti riguardino, eh).
E sì, caro, sei un acuto osservatore: vado in bici.
Talvolta provo anche percorsi parecchio impegnativi.
Sai cosa faccio, quando sono troppo impegnativi per le mie possibilità?
Giro la bici e mi godo la discesa.
Facendo mentalmente il tifo per quelli che incontro in salita, rivolgendo loro un sorriso.
Perché ci sono tre tipi di persone. E, poco ma sicuro, io e te apparteniamo a categorie diverse.

Ci sono tre tipi di persone:
- quelli che quando incontrano uno che ce la sta mettendo tutta in una salita impegnativa in sella alla sua bici, si fanno gli affari propri. Lo ignorano. Magari non lo notano nemmeno, perché pensano ai fatti loro;
- quelli che ti incoraggiano, ti sorridono come per dirti "Eh, capisco. Forza", fanno il tifo (mentalmente) per te e apprezzano il tuo sforzo. Per il semplice fatto che ti stai impegnando in qualcosa;
- quelli che ti prendono per i fondelli. Ti deridono, ti sfottono, magari ti ostacolano anche.
Sapete chi sono questi tre tipi di persone?
Le tre macro-categorie del genere umano:
- i vivi e lascia vivere (noti anche come fatti li cazzi tua)
- gli empatici (noti anche come 'spetti che l'aiuto ad attraversare)
- i bulli (noti anche come stronzi).
Tutti, in qualsiasi occasione, adottiamo un comportamento che ci fa appartenere a una di queste categorie.
Se assistiamo a un incidente e tiriamo dritto, siamo stronzi. O ci facciamo li cazzi nostri. Dipende da quanto ci sentiamo in colpa e dal motivo per cui tiriamo dritto.
Se vediamo un cagnolino da solo per strada e ci fermiamo, siamo empatici (e l'aiutiamo ad attraversare, come minimo).
Se ci prendiamo ingiustamente il merito del lavoro altrui, siamo dei bulli fatti e finiti.
In definitiva: siamo attenti a ciò che ci accade intorno, e pronti a intervenire se serve; oppure ci facciamo beatamente i fatti nostri, cosa che non sempre è sinonimo d'indifferenza; o, infine, giriamo il coltello nella piaga.
Ora.
Il mondo girerebbe già molto meglio se i vivi e lascia vivere fossero più numerosi dei bulli, e se gli empatici fossero più numerosi di entrambe le categorie precedenti messe insieme, cosa che purtroppo non corrisponde alla realtà.
Io mi accontenterei anche di un allegro "piede in due scarpe" fra le categorie di chi si fa i fatti propri e di chi aiuta le vecchine ad attraversare la strada, se gli stronzi sparissero dalla faccia della Terra.
Ancora una volta, purtroppo, la realtà è ben diversa.
Sapete perché?
Perché - sebbene io non abbia mai capito cosa diavolo succede nella vita altrui se due uomini si baciano - disgraziatamente il mondo è pieno di stronzi.
E se quegli stronzi sono anche armati, fanatici, violenti e ignoranti, la gente muore.
Solo per essersi scambiata un bacio.
Ecco: se questo stronzo che ha ammazzato cinquanta persone a Orlando, cinquanta persone che non facevano nulla di male (soprattutto a lui!), invece di essere stato uno stronzo fosse stato uno che vive e lascia vivere, oggi il mondo sarebbe un posto migliore.
E nel percorso da una salita impegnativa in bici fino alla sacrosanta libertà di esprimere se stessi in amore, nel lavoro o nell'arte, ci sarebbe solo empatia o, al limite, la sana abitudine di farsi i fatti propri. Come dire: dissenti pure, se proprio devi, ma fallo in silenzio. E fa' che resti un pensiero.
Non c'è bisogno di condividere tutto quello che fanno gli altri, per carità. Ci mancherebbe.
Ma non c'è nemmeno bisogno, finché nessuno viola la legge o fa deliberatamente del male a qualcun altro, di provare a fermarli...

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