venerdì 24 giugno 2016

Fatti li cazzi tua: lo stai facendo nel modo sbagliato

Non capisco.
Se uno sta male e stramazza al suolo, si fanno tutti i fatti loro e il poveraccio resta lì finché un'anima pia lo soccorre.
Se vai in giro col Labrador quindicenne e non più camminante in carrozzina, invece, tutti ci tengono a dirti cosa ne pensano.
Se hai un neonato in braccio e sei al mare, tutti ci tengono a spiegarti che dovresti spalmargli meglio la crema solare e come dovresti farlo.
Se sei cicciona e vai in bici, tutti ci tengono a farti notare che sei una cicciona in bici.
Se hai la vitiligine e sei abbronzata (perché, seppur cicciona, vai in bici), tutti ci tengono a chiederti cos'hai fatto alle mani.
Ora, mi chiedo: com'è che s'ignorano gli altri quando serve e ci si fanno i cazzi altrui in tutti i restanti casi? L'effetto social network s'è trasferito nella vita reale?

Sono consapevole di vivere in un Paese di tuttologi, ma perché ogni tuttologo sente il bisogno di dire a chiunque altro cosa deve fare/indossare/essere?
"Fatti li cazzi tua", perché - amico caro - lo stai facendo nel modo sbagliato.
Un consiglio è sempre bene accetto, per carità.
Ma qui sono più che altro critiche.
Non che i saputell/rosiconi/criticoni non ci siano sempre stati.
Ne abbiamo svezzate intere generazioni.
Però adesso aumentano.
Ho un'amica che li affronta con un sanissimo "Minchia, mollami!", però mi soffermo a riflettere sulle ragioni per cui io non faccio così (a meno che non mi si chieda un parere, allora si dividono le acque, sono pur sempre una donna).
Forse è una questione d'educazione (le volte che mia madre mi ha afferrato il ditino bofonchiando "Non si indica, cammina e guarda avanti").
Forse è una questione d'età (sto invecchiando, evidentemente).
Forse è una questione personale: per un motivo o per l'altro, ho spesso subito il non farsi li cazzi sua.
Ergo, mi guardo bene dal divulgare la pratica.
In ogni caso, amico caro, io te lo dico: fatti li cazzi tua. Che campi cent'anni.
Ma non quando si tratta di dare una mano a qualcuno in difficoltà.
Fallo nel modo giusto: non mettere il naso nel modo in cui gli altri educano i loro figli/cani/peluche.
Non infilare il dito nella ciccia altrui, per vedere quanto è molliccia.
Guarda la tua. E se non ce l'hai, guarda ai tuoi neuroni.
Nessuno è perfetto.
E poi mio cugggino m'ha detto che una volta non s'è fatto li cazzi sua e s'è svegliato in un fosso che gli mancava un dente...
:-D

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