giovedì 30 luglio 2015

La Polee Bookaholic: i libri di luglio 2015

Eccomi qui con l’ultimo bookaholic prima delle vacanze. Anche questo mese ho cercato di spaziare fra i generi, di mantenere la mente aperta, di leggere un po’ di tutto, e senza pregiudizi. In qualche caso, questa scelta mi ha portata a piacevoli e inattese sorprese, in qualche altro caso sono incappata in una delusione. Come sempre accade quando si decide di “rischiare” leggendo di tutto un po’, insomma. Questo è il mio ultimo post fino a settembre, ho deciso di riposarmi come si deve. Naturalmente leggerò molto, e avrò parecchi nuovi consigli da darvi. Nella speranza, come sempre, di essere utile per farvi scovare qualche chicca e soprattutto per farvi evitare qualche perdita di tempo.
Ci rileggiamo a settembre!

L’insostenibile leggerezza della mucca innamorata di David Safier
Safier torna a trasferire le dinamiche umane nel regno animale. Questo romanzo, una favola per adulti sull’importanza della libertà, del coraggio e del perdono, è forse meno riuscito de “L’orribile karma della formica”, ma è ugualmente divertente e ricco di metafore. La mucca Lolle guida un gruppo di mucche, e l’amato toro Champion, in un viaggio incredibile alla ricerca della salvezza, di una vita diversa e di una nuova consapevolezza. Fra una scenata di gelosia e una battuta sulle dimensioni del sedere di una mucca, Safier ci parla di amore e ci racconta una storia piena di frecciate memorabili. Da leggere solo se si ha voglia di scovare il sottotesto, senza limitarsi al racconto superficiale.

Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia
La mafia “non esiste” e i delinquenti si chiamano “confidenti”. Quando nessuno parlava di mafia, Sciascia dava alle stampe questo capolavoro, coraggioso e incredibilmente attuale. La storia delle infiltrazioni criminali in tutti i settori della società, del potere del male, della genialità della dissimulazione (“Il più grande inganno che il diavolo ha fatto all’uomo, è stato fargli credere di non esistere”, diceva Verbal ne “I soliti sospetti”) è la nostra storia, quella di un Paese che non ha visto o non ha voluto vedere e ha lasciato che la “confidenza” prendesse il sopravvento. Da leggere per scoprire un romanzo che ha fatto la storia e per rendersi amaramente conto di quanto poco - a distanza di quasi sessant’anni - il malaffare italiano sia cambiato. 

Revival di Stephen King
Confesso di essere in difficoltà: non so dirvi se, alla fine, mi sia dispiaciuto del tutto o il ricordo della prima parte lo “salvi” dal finale. Sono ancora un po’ perplessa. Questo è un libro piuttosto anomalo, per Stephen King. La parte “horror”, o meglio quella “soprannaturale”, compare nell’ultimo 10-15%. Prima è una storia diversa. La storia di due uomini, di due famiglie, e di come l’amore per quelle famiglie determini inesorabilmente il loro destino. È la storia del fascino morboso che la scienza e la fede possono esercitare sull’uomo. È la storia di una seconda opportunità, che come tutte le seconde opportunità presenta un conto. Il prezzo da pagare è alto, ma non quanto ci aspetteremmo. King ci sorprende con la rivisitazione di un grande classico (un’ispirazione dichiarata: i nomi e i cognomi fanno riferimenti all’autrice dell’opera, ma non scrivo quale per non inserire spoiler). L’idea non è male, ma secondo me inserirla solo nell’ultimissima parte, nella fase conclusiva, banalizza il tentativo. E vanifica lo splendido lavoro precedente, che fino a poco prima del “gran finale” coincide con un ottimo romanzo.

Apologia della storia o mestiere di storico di Marc Bloch
Siamo negli anni Quaranta. La guerra impera e l’autore ci lascia quest’opera incompleta perché decide di impegnarsi attivamente nella Resistenza contro il nazismo. Il linguaggio e il ritmo sono adeguati all’epoca (ho letto da qualche parte che qualcuno l’ha trovato “noioso” e “lento”: evidentemente non aveva ben presente il contesto storico, che è fondamentale per adeguarsi al ritmo narrativo e al gergo lessicale quando si affronta un’opera datata). A me è piaciuto molto, perché aiuta a valutare la storia e il suo insegnamento da un nuovo punto di vista. Lo consiglio, ma solo a chi accetta le regole del gioco e ricorda il contesto da cui nasce questo libro. Accettando un’opera incompiuta per nobili ragioni.

All’armi siam leghisti di Antonio Rapisalda
Un’analisi lucida e molto ben scritta sulle ragioni dell’ascesa di Matteo Salvini e sul “fenomeno” Lega 2.0. Quella del dopo-Bossi, per intenderci. Interessante dal punto di vista storico e molto legato all’attualità, il libro è condito da un’accurata ricerca e da un grande lavoro di studio da parte dell’autore. Questo è uno di quei libri-inchiesta circostanziati e puntuali, con un’accurata ricostruzione socio-politica, che aiutano il lettore a capire qualcosa che, magari, da solo non sarebbe riuscito a comprendere davvero. 



Oltre la rottamazione: nessun giorno è sbagliato per provare a cambiare strada di Matteo Renzi
Informazione fondamentale: l’ho comprato prima che Renzi diventasse (direttamente, senza passare dal via) premier. L’ho comprato, insomma, quando Matteo Renzi mi convinceva, quando mi piaceva e quando credevo che potesse davvero rappresentare una svolta per il nostro Paese. Credo che questo libro mi sarebbe sembrato una succursale della fiera della retorica anche allora, devo dire, ma non posso saperlo per certo. So solo che, letto adesso, quando Renzi è premier, fautore di riforme disastrose e arrogante aspirante dittatore, non è che un’accozzaglia di banalità. Di bugie e di sogni che restano tali. Per non parlare del racconto dell’amicizia con Enrico Letta (con amici così, chi ha bisogno di nemici? Letta ne sa qualcosa). E di tutto quel famoso tormentone sulla rottamazione che, come abbiamo visto, è rimasto giusto un tormentone. Tante belle parole, ben scritte e scritte da politico, con tanti slogan, che purtroppo restano solo belle parole.

La segreta verità (ispirato a una storia vera) di Michele Lauretana
Che posso dire? Ci risiamo. “Gli” e “le”, questi sconosciuti. L’apostrofo, questo sconosciuto (“un ora”, “un eco”), i tempi verbali, questi sconosciuti (condizionali e congiuntivi a seconda dell’ispirazione del momento, passaggi dal passato prossimo a quello remoto e viceversa, nella stessa frase). E molti altri errori, inclusa una punteggiatura allo stato brado, che a un certo punto ho smesso di segnarmi perché non sono qui per fare la revisione di questo libro. Mi limito a segnalare una marea di aggettivi inutili e una storia che, se davvero è ispirata alla realtà, spero sia stata meno noiosa per chi l’ha vissuta nel mondo reale.

Nick Carter: 40 anni sulla scena del crimine di Bonvi
Il mio primo fumetto su Kindle Voyage: un successo! Ho sempre amato Nick Carter, fin da bambina, e avevo molta voglia di rileggerlo. Così ho acquistato questo compendio delle sue avventure, che ho apprezzato molto anche in formato elettronico. Le vignette si possono adattare facilmente alla dimensione che si preferisce, i disegni sono impeccabili e le battute memorabili. La lettura è scorrevole: Nick Carter non delude mai, nemmeno a distanza di trent’anni.




Oggetti di bellezza di Steve Martin

L’ho acquistato, come chiunque altro credo, perché Steve Martin mi è sempre piaciuto. Ho riso tanto, guardando i suoi film, e pensavo che mi sarei trovata di fronte a un romanzo divertente. Invece, per quanto sia interessante la passione per l’arte e il collezionismo che fa da sfondo alla storia, di divertente qui c’è ben poco. Non c’è brio, non c’è ritmo, molte descrizioni sono noiosamente didascaliche, e la storia d’amore raccontata è piuttosto banale. Non è scritto male, intendiamoci, ma l’approccio didattico alla materia “arte”, in un romanzo, stona parecchio. Non lo ricomprerei, col senno di poi.

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