lunedì 26 marzo 2012

Il meraviglioso mondo del volontariato

Mi sono lamentata (!) dei lamentoni.
Mi sono sfogata per quell'italian style che ci fa così poco onore.
Quindi questa volta voglio parlarvi di qualcosa di positivo.
Che solleva il morale.
Che ispira.
Che restituisce fiducia nel genere umano.
In Italia ci sono miglialia di volontari che dedicano tutto il loro tempo libero e le loro risorse ad aiutare persone ed animali in difficoltà.
So che pensate di essere in procinto di leggere un post strappalacrime e buonista sul mondo del volontariato.
Lo so.
Ma vi sbagliate.

Voglio solo condividere con voi quell'infusione di ottimismo che il lavoro dei volontari può suscitare.
Per un familiare che maltratta o trascura il proprio parente disabile, ci sono decine di volontari che cercano di far vivere anche i più sfortunati circondati da affetto.
Anche da affetto part-time.
Va bene anche quello, si prende tutto. E non si butta via niente.

Per un vigliacco che abbandona, tortura o uccide un animale, ci sono decine di volontari che salvano vite, regalano amore e ci aiutano a capire che non esistono creature di serie A e di serie B.
Come non esistono uomini di serie A e di serie B.

Il punto è che tendiamo ad farci sopraffare dalle brutte notizie, perché ci bombardano in continuazione.
Ogni giorno.
Ci vuole un certo pelo sullo stomaco per guardare il tg tutti i giorni e leggere i giornali.
Non so voi, ma io di tanto in tanto cerco di prendermi una pausa dai notiziari.
Ma è praticamente impossibile.
Lo schifo è ovunque.
Se non lo vedi in tv, lo leggi su Facebook.
Se non te lo girano su Twitter, te lo raccontano alla radio.
Oppure ci pensano i tuoi amici.
Non c'è modo di difendersi.

Però c'è modo di contrattaccare, ecco.
La mia mamma l'anno scorso ha perso un figlio.
Il dolore più grande che essere umano possa provare.
E' un po' malandata per via di un'anca malmessa e di qualche altro acciacco.
Ha la sua età, ormai.
Però continua a fare volontariato.
La mia amica Silvia ha cinquemila impegni al minuto, lavora, ha un fidanzato, una famiglia, una casa da curare e due cani.
Però continua a fare volontariato.

La mia mamma aiuta persone disabili.
Scegliere a quale causa dedicare il proprio tempo è indifferente: c'è bisogno ovunque.
Non ci sono cause di serie A e di serie B (chiaro il concetto di prima?)
La mia amica si occupa, insieme a tanti altri volontari, di cani sfortunati.
Io ho sempre voluto fare volontariato in canile, ma il mio stato di salute non me lo ha mai permesso.
Non posso occuparmi dei cani, figuriamoci delle persone.
In questo momento sono a letto, da 8 giorni, a un passo da una perforazione intestinale causata da una delle mie Affezionatissime 6, le mie malattie croniche e autoimmuni.
Il Signor Crohn, come lo chiamo io, mi mette a dura prova.
Il lutto per la morte di mio fratello mi mette a dura prova.
La salute, in generale, mi mette a dura prova.
Ma io non mollo.
Un po' perché se perdi qualcuno all'improvviso ti rendo conto di quanto sia prezioso il tempo che hai a disposizione. Qualsiasi cosa tu decida di farne.
E un po' perché arrendersi vuol dire sprecare le proprie risorse.

Perché tutti ne abbiamo.
Siamo tutti bravi in qualcosa.
Io non posso andare in canile o portare i cani in staffetta, però posso adottarne uno o due.
L'ho fatto.
Non posso occuparmi dei ragazzini disabili, ma posso risparmiare per fare delle donazioni (non si dice, si fa. Faccio un'eccezione in questa sede solo per farvi capire che si può sempre fare qualcosa).
Non posso portarmi a casa 10 cani abbandonati, ma posso contribuire ad aiutare i volontari in canile, l'ENPA e tante altre associazioni con il mio contribuito, anche quello che riguarda ciò che so fare.
Cioè scrivere e destreggiarmi un po' al computer.

C'è bisogno di gestire il sito del canile per rendere visibili gli appelli e trovare adottanti?
Pronti.
Posso farlo.

Il bello di stare sempre in casa, anche a letto, è che la tecnologia arriva ovunque.
E poi, se dormi poco da anni come faccio io per colpa del cortisone, hai un sacco di ore in più in cui produrre.
Puoi lavorare, star dietro al tuo blog, al tuo canale youtube (quello meno, in effetti, perché ci vuole un minimo di condizione fisica per tirarsi in piedi e registrare!), al sito del canile, al volontariato di mamma.
Puoi provarci, almeno.
Puoi fare due conti e aiutare le persone in difficoltà, e anche se poi sei tu a trovarti in difficoltà l'obiettivo ti motiva.
Se non puoi esserci fisicamente, puoi aiutare in un sacco di modi.
Contribuendo ad ingrossare le fila di quelli che stanno dalla parte giusta.

Sì, c'è un sacco di schifo nel mondo.
Ma ci sono anche i volontari.
Le Onlus.
Le celebrità che si adoperano per aiutare chi è meno fortunato.
A me tutto questo, di tanto in tanto, fa tirare un bel sospiro di sollievo.
Magari mi strappa anche un sorriso, pensarci.
A voi no?

2 commenti:

  1. Ciao! Sono Antonella...ti ho appena lasciato un commento su youtube come "HurricaneErikssen"...che immagino saprai da dove proviene :) E' da ieri che leggo il tuo blog e sento già di volerti bene. Non voglio passare per la lurker inquietante della situazione, ma dovevo dirtelo ecco! Sei dolcissima e autoironica, amo i tuoi brevissimi commenti accanto a ciascun telefilm nella lista dei 100! sento che mi farai conoscere altre decine di serie se continuo a leggerti :) E' una fortuna potersi rifugiare nelle storie incredibili e meravigliose che conosciamo, soprattutto quando la "vita vera" ci mette a dura prova..

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    1. Ciao Antonella!
      Ti stavo giusto rispondendo su YouTube :-)
      Grazie mille, sei un tesoro. E sì, hai ragione: la vita "vera" ci mette sempre alla prova. Non so se credo alla teoria del "non mi viene dato nulla che non posso sopportare", francamente. So però che quello che mi succede modifica il mio atteggiamento verso la vita, il famoso bagaglio di esperienze che ci portiamo dietro è il frutto dei nostri dolori e delle nostre gioie. Condividere i nostri pensieri ed emozioni - che sia perché abbiamo visto una bella serie o perché qualcosa ci ha ispirato un post - secondo me è una delle esperienze che arricchiscono di più.
      Grazie ancora, a presto!

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