giovedì 9 luglio 2015

Vecchie glorie. Il passato è adesso?

A svariati (troppi) anni di distanza torna il Maurizio Costanzo Show (sottotitolato per i non Costanzo, pena una salatissima multa da parte del Comitato per la Difesa dei Lama).
Un programma che ha fatto la storia della tv ma che, come accade sempre in questi casi, dovrebbe appunto restare parte della storia.
E' solo l'ultimo esempio della revival mania, supportata con passione da chi non sa reinventarsi, andare avanti, adattarsi.


Chi ha accettato di rimettere in onda Costanzo, a prescindere dalle motivazioni (economiche, dettate dallo strapotere contrattuale della moglie, scaturite dalla noia... Scegliete voi) non ha compreso un punto fondamentale: l'epoca delle ospitate per lanciare comici, modelli, attori, scrittori o prezzemolini privi di talento è finita.
Abbiamo già dato.
Ci siamo già sparati quindici anni di reality e celebrity (con perfetti sconosciuti, però) show, di isole e fattorie, di guardate-quanto-sono-bravo-e-applaudite, di fenomeni dai mille talenti, tutti da dimostrare, che hanno invaso le nostre vite.
Da questa nuova stagione non emergerà nulla, se non un personaggio televisivo che vive della gloria di un tempo. E non è certo il solo a farlo: non succede solo alle persone famose.
Io conosco un sacco di gente che riesuma puntualmente, con cadenza quasi quotidiana, gloriose (a loro parere) imprese del passato.
Non avendo più nulla da dire, si ricorda ciò che si era detto un tempo. Su Facebook e Twitter c'è un sacco di gente che posta esclusivamente foto vecchie, "ricordi" (loro) di un'epoca lontana e gloriosa, di un tempo in cui avevano un lavoro importante, di un momento in cui erano giovani e belli, di un periodo - insomma - in cui la gente ancora se li filava.
Le persone con un passato meritevole di essere ricordato, che alternano preziosi reperti di memoria storica a considerazioni attuali, esibiscono un'evidente abilità nel reinventarsi.
Abilità che, per inciso, è fondamentale nel processo di crescita di ciascuno.
La vita riserva moltissime sorprese, belle o brutte. La capacità di adattarvisi restando fedeli a se stessi e al proprio talento, perché tutti ne abbiamo uno, fa la differenza.
Per questo, loro sì che hanno il permesso di pubblicare e ripubblicare all'infinito le proprie gloriose imprese del passato: perché continuano a portarne avanti, anche se non hanno più un lavoro importante, anche se non sono più famosi, anche se hanno perso per strada la giovinezza, la bellezza e magari la salute.
Ho la fortuna di conoscere anche tante persone come queste, che ogni giorno mi sono d'esempio e mi danno la forza di provare a sfruttare la creatività per adattarmi alle difficoltà della vita.
anche un po' di bellezza.
Sono queste le persone da ammirare.
Chi resta ancorato al passato quando cade in disgrazia - perché succede a molti, se non a tutti - invece non ha l'intelligenza di farlo in modo dignitoso. Ed è patetico.
L'intelligenza e la capacità d'adattamento vanno di pari passo, ce lo insegnano la storia e l'evoluzione.
Peccato che non abbiamo ancora imparato a coglierli, questi insegnamenti.

4 commenti:

  1. fortunatamente è un problema che non h,, non ho glorie passate a cui rimanere ancorato XD

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    1. :-D Nemmeno io ne ho, purtroppo però conosco un sacco di vecchie glorie. Dici che devo cambiare frequentazioni? :-D

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  2. il passato ha il fascino del "già fatto/già stato/già visto/ già vissuto", ergo ci affascina perché sappiamo cosa ci troveremo... francamente, sebbene io abbia trent'anni, alle volte rimpiango una fetta del mio passato televisivo: Mike Buongiorno, Sandra e Raimondo, Corrado... meno male che sono morti, non mi deluderanno mai

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    1. Non posso che concordare. Anche perché Mike Bongiorno, Sandra e Raimondo e Corrado hanno dimostrato di sapersi reinventare, finché ci sono stati. Sono sempre rimasti al passo coi tempi e lo sarebbero ancora, se non li avessimo persi <3

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