Oggi compio quarant’anni. 40. Caspita.
Non mi sento una quarantenne, a dirla tutta, ma mi rendo conto di
esserlo dal modo in cui sono cambiata.
esserlo dal modo in cui sono cambiata.
Affronto tutto in modo più maturo, con più calma. Come una vecchia signora con esperienza, con le ossa di un’ottantacinquenne (come dice il mio reumatologo) e, a volte, l’entusiasmo di una ragazzina.
Scrivo questo post - questo lunghissimo post - per me stessa, soprattutto, e per chi ha voglia di confrontarsi con la mia esperienza. Per riassumere cos’ho imparato in questi quarant’anni.
E nella speranza di imparare ancora molto, molto altro.
- La salute è tutto. Sono malata cronica da diciott’anni, ormai. Ho sei malattie autoimmuni (“Le Magnifiche Sei”), ingurgito una ventina di pastiglie al giorno e a questo punto - dopo tanti anni di cure - sono più gli effetti collaterali che i benefici. Chi non si rende conto della fortuna che ha a godere di ottima salute non merita la mia stima. Chi combatte con coraggio e affronta le difficoltà con il sorriso, invece, è per me un esempio.
- Fatti, non parole! Nelle relazioni con gli altri contano le azioni, più che le parole. Il Dottor House diceva che “i pazienti mentono”. Beh, in base alla mia esperienza il concetto si può allargare: le persone mentono. Le loro azioni no.
- Fai di necessità virtù. Ho passato molto tempo costretta in un letto, e ne trascorrerò molto altro nello stesso modo. Ho imparato a rassegnarmi (se stai male e devi stare a letto, puoi arrabbiarti e agitarti quanto vuoi: sempre lì, devi stare…) ma soprattutto a far valere quel tempo. Leggendo, soprattutto. Non ho grande libertà di movimento, ma grazie a tutti i libri che leggo viaggio, imparo, vivo mille esperienze. E do un valore al mio tempo.
- Parenti, andiamo? Credo fermamente nel rispetto delle regole. Detesto chi non rispetta la proprietà pubblica, chi fa ciò che gli pare in barba ai regolamenti e chi si prende libertà che limitano quella altrui. Dall’alto dei miei tredici ricoveri, ho imparato che quando finisce l’orario di visita l’infermiera di turno è costretta a cacciare la gente a suon di “Parenti, andiamo?” e a sgridarli perché disturbano tutti, presentandosi fuori orario (alle sette di mattina e alle dieci di sera, perfino). Questo è solo un esempio come un altro. Per ricordare che le regole ci sono. Rispettale.
- Ci vuole un secondo perché la tua vita venga stravolta. Non succede sempre “agli altri”. A volte la tragedia colpisce te, o le persone che ami. Che poi è la stessa cosa: la tua vita viene stravolta. Basta un attimo. Una stronza ubriaca al volante, e tutto cambia. Adattarsi è la cosa più difficile da fare, ma se in qualche modo ce la fai, guadagni tanti punti esperienza da far invidia a Matusalemme. E diventi una persona migliore.
- L’arte della pazienza. Sarà la malattia, il dover stare a letto o ricoverata, fatto sta che ho imparato l’arte della pazienza. Non mi inalbero più se la gente arriva in ritardo (cosa che considero una mancanza di rispetto). Devo aspettare una visita in ospedale per tre ore? Pazienza. Mi porto il Kindle e leggo. L’arte della pazienza si apprende solo con la pratica e quando sei costretto a fare tanta, tanta pratica, ti accorgi che ci guadagni. Su tutta la linea.
- Non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi. Lo so, è un luogo comune. Ma è vero. Lo inserisco perché ci credo, sebbene non sia ancora molto brava a metterlo in pratica. So solo che trascinare le cose peggiora la situazione. E che la vita è una serie di rotture di palle, una dietro l’altra. Tanto vale affrontarle subito. Via il dente, via il dolore (a proposito, sto rimandando il dentista da un mese…).
- “Giustizia” è un concetto relativo. In Italia, almeno. Gli assassini non vanno in galera, e quando hai ragione - ragione da vendere - non è detto che la giustizia lo riconosca. La corruzione è ovunque. Credere nel sistema - dirlo fa male ma lo penso - è da stupidi: il sistema non funziona. Non così com’è.
- Gli amici si vedono nel momento del bisogno. Altro luogo comune vero, verissimo. La malattia e il lutto sono i grandi spartiacque della vita. Quelli che credevi fossero lì per te, a volte non ci sono. E magari ne trovi altri, dai quali non ti aspettavi nulla. La gente di sorprende di continuo. Soprattutto nel momento del bisogno.
- La gentilezza è gratis. Essere gentili non costa niente. Non puoi sapere cosa sta affrontando la persona che incontri alla cassa del supermercato o sull’autobus. Fai sedere le persone anziane, anche quando avresti bisogno di stare seduto tu. Lascia che chi ha solo cinque cose da pagare passi avanti, in cassa. Sorridi e saluta il casellante in autostrada. Non costa niente. E anche questo ti rende una persona migliore.
- La maleducazione è uno dei grandi mali del nostro tempo. Educazione: si accompagna a tutto ciò in cui credo. Il rispetto delle regole, la gentilezza, la cura della proprietà pubblica. Io raccolgo la cacca dei miei cani da quando ce li ho. In quattordici anni ho raccolto tanta di quella merda… Ma non mi è mai pesato. Anche a me fa schifo pestare la cacca di cane. Quelli che la lasciano per terra non sono solo maleducati, sono anche irrispettosi ed egoisti. Spero venga il giorno in cui ne pesteranno una grossa come una casa.
- Alla larga da chi non ha il senso dell’umorismo. Chi si prende troppo sul serio non è una persona intelligente. L’ironia e l’autoironia sono le chiavi per la sopravvivenza, soprattutto quando tutto va male. Ridi, che ti passa: si può scherzare su tutto, o quasi, a patto di farlo in modo educato.
- Tutto è business. Il Dio Denaro domina incontrastato. Gli adoratori del Dio Denaro sono ovunque. Cercano sempre di venderti qualcosa, o di fregarti, o di approfittare delle tue disgrazie. Sono brutte persone, ma purtroppo sono tante. Tutto è business, prima lo impari meglio è.
- Non la pensano tutti come te. Il mio obiettivo è quello di migliorarmi come meglio posso. Ogni giorno. Per questo leggo, mi confronto con gli altri, cerco di dare ascolto a opinioni diverse dalle mie. Non significa che cambierò idea, ovviamente. Ma almeno avrò imparato che non la pensano tutti come me.
- L’invidia è una cosa orribile. L’elemento in comune fra tutte le peggiori persone che ho incontrato nella mia vita è l’invidia. Rende le persone meschine, cattive, cieche di fronte alla realtà. Le mette sempre in competizione con gli altri, il che le rende incapaci di essere veramente amiche di qualcuno. Ringrazio il cielo ogni giorno per non sapere cosa sia l’invidia. Sono fortunata. Chi non lo è, invece, dovrebbe concentrarsi sul modo per sconfiggere questa brutta, bruttissima bestia.
- Non sappiamo mai quando stiamo vivendo il momento più bello della nostra vita. Questo è il guaio: mentre vivi il periodo più bello della tua vita non te ne rendi conto. Lo prendi come la “normalità”, che rimpiangerai quanto tutto cambierà, quando le cose peggioreranno. Il periodo più bello della mia vita è stato quello trascorso alla Scuola di Cinema: stavo bene, affrontavo un mondo nuovo, ero autonoma e indipendente, sicura di me, piena di sogni e di speranze. Non avevo idea che sarebbe finita presto. Non avevo idea di cosa mi aspettava. Fortunatamente, l’ho vissuto quel periodo. E i ricordi belli aiutano anche nei momenti più difficili.
- Diffidare di chi non ama gli animali. Perché di norma sono le stesse persone che non rispettano niente e nessuno. L’unico animale davvero pericoloso sulla faccia della Terra è l’uomo. L’unico animale che odia è l’uomo. Tutte le altre creature hanno solo molto da insegnarci e il mondo sarà un posto migliore quando smetteremo di torturarne a milioni solo per il business che vi abbiamo costruito intorno.
- Se non trovi la tua strada, sarà lei a trovare te. Quando ho cercato di entrare alla Scuola di Cinema ero una dei seicento aspiranti per sessanta posti. Volevo fare regia (come tutti). Scelsi sceneggiatura come seconda opzione e feci talmente bene il test d’ingresso che il professore di sceneggiatura disse “La voglio nella mia classe. Lei deve scrivere”. Ed eccomi qui.
- Internet è sinonimo di libertà. Io che sono sotto immunosoppressori e non posso fare un sacco di cose, ho una vita sociale piena grazie al web. Facebook, Twitter, e prima ancora i forum e i gruppi di discussione: luoghi virtuali d’incontro che mi permettono di stare in contatto con il mondo. Sarà un’illusione di realtà, ma funziona. E tanto mi basta.
- L’esperienza va fatta in prima persona: devi sbatterci il naso. Chi ci è già passato cerca di darti dei consigli, di evitarti i suoi stessi errori, ma non può. Nella vita, per imparare davvero qualcosa, devi sbatterci il naso.
- Il passato è passato. Ricorda le esperienza piacevoli e spiacevoli: contribuiranno alla tua crescita. Ma non farne un’ossessione. Non restare intrappolato nel passato: ti perderai il presente.
- A volte bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Nel caso dei politici, per esempio: mentono tutti. Tutti. In modo più o meno grave, su questioni più o meno importanti. Ma sono tutti bugiardi e le loro sono promesse da marinai.
- Conosci te stesso. Non si finisce mai di imparare qualcosa su se stessi, è come studiare qualcosa in perenne evoluzione. Ascolta te stesso, cerca di capirti e decidi cosa vuoi fare. Sii padrone del tuo destino, nei limiti del possibile. Prendi da solo le tue decisioni. Nel bene e nel male.
- Il sonno dei giusti non esiste. Le cattive persone dormono come sassi. Sono quelle brave, che restano sveglie a preoccuparsi e a pensare a come risolvere i loro problemi o quelli dei loro cari. Funziona come in prigione: il colpevole dormirà tutta la notte, l’innocente non si darà pace.
- L’ignoranza regna sovrana. Mettiamoci il cuore in pace: molte fra le persone che ci circondano non hanno alcun interesse a migliorarsi, ad accrescere la loro cultura, ad arricchirsi condividendo esperienza. C’è gente che non legge un solo libro in un anno. L’ignoranza regna sovrana, ahimé.
- L’umiltà, questa sconosciuta. Anche gli arroganti - che spesso coincidono con gli ignoranti - abbondano. Non possiamo essere tutti tuttologi, però. Quando non sei esperto in qualcosa, affidati umilmente a chi ha più esperienza di te. E affianca chi ha bisogno di indicazioni quando sei tu l’esperto. Ne trarrete beneficio entrambi.
- Impara ad ascoltare. Se parli e non ascolti mai, alla lunga si stuferanno tutti di te. Io mi stufo di chi non ascolta mai. I signori “io, io, io” non piacciono a nessuno. Soprattutto a me.
- Se intendi vendicarti, scava due fosse: una per il tuo nemico e una per te. No, non è un’ode a Revenge. Si tratta solamente della verità: non dico che si debba necessariamente perdonare. Certe cose non si possono (e non si devono) perdonare, però si possono lasciar perdere. Lascia perdere, è quasi sempre meglio.
- Non essere superficiale. Viviamo nell’era dell’estetica, della chirurgia plastica e dei pazzi disposti a diventare mostri pur di non vedersi invecchiare. Non essere superficiale: non fermarti alle apparenze, quando incontri qualcuno. E accetta il trascorrere del tempo. Non puoi comunque fermarlo.
- Dì ciò che devi. Dire quello che provi alle persone vicine è sempre una buona idea. Non puoi sapere quanto tempo vi resta. La vita cambia in un attimo, ricordi? Cerca di non avere conti in sospeso. Quando devi chiudere per sempre una porta, chiudila. Quando hai ancora qualcosa da dire, fallo.
- Consigli? Sì, grazie. Se è vero che devi sbattere il naso contro qualcosa per impararla, è anche vero che ascoltare i consigli altrui è una buona idea. Puoi sempre decidere di ignorarli, comunque.
- Coltiva le tue passioni. Chiamali come vuoi: passioni, hobby, passatempi. L’importante è averne. Altrimenti tutto il tuo tempo libero finirà sprecato.
- Sì, puoi detestare qualcuno. Io per esempio detesto quelli che si lamentano perché si sono spezzati un’unghia, che sono incapaci di vedere oggettivamente la realtà, che si comportano in un modo in pubblico e in un altro in privato. Sì è già capito ma lo ripeto: detesto i maleducati, gli ignoranti e chi non rispetta le regole. Detesto chi maltratta le persone indifese e gli animali. Detesto chi si arricchisce sulla pelle altrui. Detesto chi spara i botti a Capodanno (e non solo), i vigliacchi e i truffatori. Detesto le sciure impellicciate (hanno inventato tessuti sintetici più caldi, senza massacrare delle povere bestiole per la tua vanità), quelli che diventano idioti quando s’innamorano di un idiota e quelli che usano sempre due pesi e due misure.
- Difendermi è un mio diritto. Viviamo in un Paese in cui fra poco dovremo chiedere scusa ai ladri, cogliendoli sul fatto. E questa cosa non mi piace per niente. Siamo ai confini della realtà, al limite dell’assurdo. Dobbiamo risarcire le famiglie dei delinquenti. Un concetto che non esiste: difendere se stessi, la propria famiglia e la propria casa è un diritto inalienabile. Io non entro in casa tua senza permesso e tu dovresti fare altrettanto. Non c’è giustificazione che tenga.
- Viviamo in un Paese di espertoni: sessanta milioni di CT, di critici cinematografici, di esperti di tv e letteratura, di amanti dell’arte e della cultura. Però continuano a trasmettere L’isola dei famosi, Uomini e donne e la D’Urso con le sue ormai celebri “faccine”. E continuano ad accoltellarsi fuori dagli stadi. I conti non mi tornano.
- Viviamo anche nel Paese dei Fenomeni: incapaci ai fornelli vendono milioni di copie, analfabeti sfornano best-seller, gnocche superficiali diventano modelli per le ragazzine e delinquenti arroganti si trasformano in idoli delle folle. Continuano a non tornarmi i conti. L’Italia non è il Paese moderno e culturalmente avanzato che crede di essere, eh…
- Ci sono due tipi di persone: quelle che si fermano ad aiutare quando vedono qualcuno in difficoltà e quelle che tirano dritto. Io non voglio avere a che fare con quelle che tirano dritto, si tratti di un’anziana signora che è caduta, di un cane in mezzo alla strada o di un bambino che piange perché non vede la mamma. Chi tira dritto lo farà sempre, anche con te. E speriamo che nel momento in cui avrà bisogno incontri solo altri che tirano dritto.
- Se vai al lavoro con la febbre, non sei un eroe. Sei uno stramaledetto untore! C’è questa strana moda di considerare chi esce di casa pur avendo l’influenza come un valoroso guerriero. Invece è un pirla. Se sei malato, stai a casa tua. Andando al lavoro, a fare la spesa, al cinema o al ristorante fai ammalare gli altri. Rivelazione del secolo: è così che si diffondono le epidemie, genio!
- C'è una fila, falla! C’è sempre da aspettare, nella vita. Dal medico, dal dentista, dal parrucchiere o in farmacia. Quelli che scavalcano la fila con nonchalance dovrebbero essere appesi a testa in giù nella pubblica piazza. Perché sono gli stessi che tirano dritto di fronte a qualcuno che ha bisogno, che passano col rosso e che ti sorpassano sulla destra in coda: hanno fretta, loro. Non son mica qui a perdere il tempo come noialtri… E se sono famosi, e sorpassano sulla destra le auto ferme in coda, in moto e col casco slacciato, investendo un pedone sulle strisce, sono vittime. Poverini…
- Non esistono i “furbetti”. Gli evasori fiscali non sono “furbetti”. Sono degli stronzi, ladri e parassiti che vivono alle spalle di chi paga le tasse. I falsi invalidi non sono “furbetti”: sono dei pezzi di merda che approfittano di risorse destinate a chi ha davvero dei problemi seri. La legge non è uguale per tutti, si sa, e ridicolizzarla come si fa in Italia non aiuta di certo.
Prima di tutto, auguri! E poi bello l'elenco, diciamo che in larghissima parte lo condivido. :)
RispondiEliminaGrazie mille Chicca! :-)
EliminaAuguroni in ritardo! Bell'elenco davvero =)
RispondiEliminaGrazie! <3
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