sabato 1 novembre 2014

Ciclista, m’hai provocato…

Sabato 1° novembre. Festa di Ognissanti. Mattina.
Nei 27 minuti che ho trascorso in auto, fra andare e tornare, sono incappata in 46 - QUARANTASEI - “ciclisti della domenica” che hanno infranto il codice della strada, intralciato il traffico, rischiato di provocare incidenti o di farsi investire.
Il Ciclista della Domenica (che, ahimè, spesso si aggira sulle strade anche di sabato), è quello che vorrebbe essere lo Sportivo Serio.
Vestito tecnicissimo e sponsorizzato “Omar - Cessi di tutte le forme e per tutti i gusti” dalla testa ai piedi, di età variabile fra i 28 e i 50, si crede padrone della strada.
Il ciclista occasionale, quello che va a pedalare per fare un po’ di moto, o che usa la bicicletta per andare al lavoro, di solito rispetta le regole. Perché è spesso anche un automobilista rispettoso delle regole e conscio dei pericoli di andare in bici.
Il Ciclista della Domenica, invece, è quello che dal lunedì al venerdì, se attraversi sulle strisce ti investe perché va di fretta, lui. 
Non ha mica tempo da perdere. Il sabato e la domenica, invece, occupa la strada.

Nella mia città ci sono diverse piste ciclabili.
Quasi tutte tristi e solitarie.
Anche su una delle arterie principali hanno notevolmente ridotto la carreggiata per creare un’ampia e sicura pista ciclabile… Che NESSUN ciclista utilizza. Mai.
Ci passo ogni santo giorno, e ogni santo giorno vedo i ciclisti che la costeggiano, intralciando la già striminzita corsia.
Ricordando che la pista ciclabile non è un optional (se ce n’è una, il ciclista è obbligato a usarla), mi chiedo perché diavolo questi individui abbiano deciso di essere i padroni.
Vanno in giro affiancati, a gruppi di due o tre. In curva, sulle strade extraurbane, in pieno centro.
Passano col rosso, puntualmente. Non vorremmo mai farli fermare, sai poi che fatica ripartire al verde…
Sorpassano sempre sulla destra.
Pedalano contromano, in zone a traffico limitato, sulle strisce pedonali (dovresti scendere e spingere, amico) e sui marciapiedi.
Una volta, qualche anno fa, uno che viaggiava a manetta sul marciapiede è saltato giù senza guardare e senza rallentare. Lanciandosi in mezzo alla strada, quando il semaforo naturalmente era rosso. Ma lui non rispettava le regole: era sul marciapiede, mica per strada…
L’ho quasi investito. Ho inchiodato, lui è caduto ma non si è fatto niente. 
Soprattutto perché mi ha chiesto scusa, altrimenti avrei piantato un casino memorabile, e la cosa è finita lì, con un grande spavento (mio).
Perché il problema è che oltre a infrangere tutte le regole possibili e immaginabili, lo stramaledetto Ciclista della Domenica pretende pure di avere ragione
Stamattina mio marito ha dato un colpo di clacson a quelli che occupavano tutta la carreggiata, creando coda e rallentando il traffico sotto i venti chilometri orari. 
Si è sentito gridare dietro di “non rompere le palle”.
Non so di quale (mancata) educazione sia frutto questo andazzo.
So solo che non ne trovo uno che rispetta le regole neanche a cercarlo col lanternino.
Non dubito che ce ne siano… Ma io non li incontro.
Quindi, i casi sono due: o sono sfortunata io (e può anche essere), o il numero di imbecilli su due ruote che si aggirano nelle nostre città è incredibilmente elevato.
E andrebbe sensibilmente ridotto, magari con dei controlli di chi dovrebbe far rispettare il codice della strada (si possono multare anche i ciclisti, eh. Lo ricordo) e con un po’ di sana educazione all’uso della bicicletta in città (e fuori).
Io a dodici anni ho preso la multa perché ho fatto un pezzetto di strada contromano, uscendo dal portone di casa mia.
Sono arrivata a casa mortificata e non ho mai più fatto un metro in contromano. Mai più.
Un bel patentino non sarebbe una brutta idea.

Ciclista, m’hai provocato…


POSTILLA: dopo aver pubblicato questo post ho pranzato, poi sono uscita per una commissione con mio marito. Un Ciclista della Domenica è uscito dritto da uno stop, ad alta velocità. Se al volante ci fosse stata una persona anziana, o distratta, sarebbe stato investito. E fanno QUARANTASETTE...

POST-POSTILLA dell'8 novembre: aggiorno dopo una settimana questo post, perché non mi si dica che sono tendenziosa. Quelle che ho descritto qui sopra non sono eccezioni. Sono la regola del sabato e della domenica.
Ecco tre nuove foto (giusto tre, ma ne ho scattate molte di più) di stamattina, a conferma dell'andazzo ciclistico.

Foto 1: coppia di allegri ciclisti affiancati ACCANTO all'apposita, ampia e sicura pista ciclabile. Come sempre ignorata.



Foto 2: altra coppia di allegri ciclisti affiancati, si vede che in fila indiana si sentono soli. Devono essere come le ragazze che vanno in bagno in coppia.









Foto 3: gruppone di Ciclisti della Domenica che occupa la carreggiata. Da notare, a destra, un'altra splendida e solitaria pista ciclabile. Si sentirà abbandonata, poverina. Ma tanto non è costata niente, i lavori sono gratuiti. Non li paghiamo noi, eh...

4 commenti:

  1. Chiara, sfondi una porta spalancata!!
    Qualche giorno fa ho pubblicato uno status dedicato proprio a questo argomento, frutto della visione di una scena da disastro apocalittico: un gruppo di venti ciclisti (ad occhio e croce) è sbucato da uno stop regolato dal semaforo rosso!
    Avranno visto la corsia col verde vuota, ma hanno comunque nfranto pesantemente il codice della strada... io con la macchina, se vedo l'altro lato libero, mica posso bruciare il rosso senza rischiare nulla!
    Sono 6 punti dalla patente e una MULTA PIU CHE SALATA!!
    Gravissimo!
    E andare in gruppo bloccando l'intera carreggiata di 2 corsie???
    Veramente insopportabili!

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    1. Cara, sai qual è il vero problema? Che non essendo "motorizzati", fingono che le regole per loro non valgano. Che usano la strada come un luogo d'allenamento. Che se succede qualcosa, sono LORO a farsi male... In una parola: che le regole non sono uguali per tutti. Invece dovrebbero: automobilisti, ciclisti, motociclisti, pedoni... Se tutti rispettassimo le regole, gli incidenti sarebbero davvero incidenti. E non frutto dell'incoscienza di qualcuno

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    2. Un po'comegli automobilisti di tutti i gioni , quelli che suonano il clacson ai semafori, che parcheggiano in tripla fila (solo un minutino...), quelli che accompagnano i figli a scuola col SUV e si fermano in mezzo alla strada per farli scendere, quelli che 'quattro frecce e la tolgo subito''che "vabbé ma il posto dei disabilinon lo USA mai nessuno", quelli che "La strada é fatta per le auto", quelli che se sorpassano un ciclista lo rasano con lo specchietto perché "deve stare sul ciglio della strada," quelli che "ma dove c..zo va questo in bici", quelli che scrivono sui blog.

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    3. Verissimo. Un sacco di gente infrange le regole, ogni giorno. Se l'atteggiamento fosse "Ho sbagliato, devo smetterla", anziché "Tanto lo fanno tutti", le cose sarebbero diverse. E quelli che scrivono sui blog documenterebbero splendide storie a lieto fine :-)

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