mercoledì 25 gennaio 2012

Permettete una parola?

Stavo "chiacchierando" con un amico su Facebook e mi sono resa conto di avere un paio di sassolini che devo proprio levarmi dalla scarpa (ahi!).
La settimana scorsa sono stata ricoverata per qualche giorno e ho avuto modo di guardare molta tv (terrestre, non Sky. Sigh).
Mi sono vista tutti i possibili speciali sul disastro della Costa Concordia e non ho mai sentito pronunciare la parola "codardo". Mai.
Quindi sono lieta che almeno all'estero l'abbiano fatto.
Non ho sentito nessuno riassumere la questione come va riassunta (per me è semplice: un sacco di morti, un sacco di gente terrorizzata e traumatizzata, un potenziale disastro ambientale, tutte le risorse dei soccorritori impegnate e danni per chissà quanti milioni di euro. Tutto a causa di un coglione. Perché quello è).


Al contrario, ho sentito disquisire su tutte le fantasiose minchiate che ha detto Schettino (la scivolata di gruppo nella scialuppa insieme ai suoi ufficiali. Ma per cortesia. Pensa che siamo tutti idioti?).
E vogliamo parlare dei turisti che si fanno fotografare sorridenti di fronte a quella che è, di fatto, la tomba di molte persone? Ma di cosa mi stupisco? Vanno a farsi fotografare di fronte alla villetta di Avetrana...
Ed ecco il punto: in Italia c'è bisogno di stare a discutere di queste cose, invece di fare come andrebbe fatto, bollando per assurdità dichiarazioni del genere ed evitando di dar loro spazio.
Altro esempio: è possibile che tutti i tg debbano propinarci un viceprefetto che si autoincensa dicendo "Sono stato bravo, mi sono autogiudicato il ricorso e mi sono tolto la multa, invece di fare pressioni sui colleghi o sulla polizia stradale, o di farla cadere in prescrizione chiudendola in un cassetto".
No, dico.
Siamo fuori di testa?
Dobbiamo ringraziarlo perché non ha pagato una multa per eccesso di velocità perché andava di fretta per lavoro (cosa sei, un cardiochirurgo? Stava morendo qualcuno?) accogliendo il suo stesso ricorso anziché scegliendo di infrangere la legge?
Ma dove siamo, in Burundi (senza nulla togliere al Burundi)?
E ancora: la questione mi tocca perché come ho detto sono stata recentemente ricoverata, e più o meno una volta l'anno mi tocca (quando va bene). Perciò rabbrividivo vedendo le immagini del servizio di Striscia di ieri sera sull'ospedale Loreto Mare di Napoli.
Se io dovessi essere ricoverata in una situazione del genere, ve lo dico sinceramente, uscirei di testa.
E nessuno se ne occupa seriamente.
Però in Parlamento si occupano dei numerosi ricorsi contro i tagli ai costi della politica, e si preoccupano di secretare i nomi dei ricorrenti chiudendoli in un cassetto.
Perché, dico io?
Non abbiamo il diritto di sapere quali buffoni stanno a fare ricorso per i loro vitalizi mentre il Paese va a rotoli?
E no, non ho finito.
Ho un altro sassolino.
Sì, lo sciopero dei tir.
Il governo ripete da tre giorni "E' inaccettabile, ora basta".
Ma non fa nulla.
Intanto c'è già stato un morto (un uomo che cercava di fermare il camion guidato da una donna tedesca, che l'ha travolto e ucciso ed ora è in galera).
Ci sono state le minacce.
Ci sono stati i blocchi forzati (se esiste il diritto allo sciopero, esiste anche il diritto a non scioperare. Un diritto individuale e sacrosanto. O no?)
Ci sono state le gomme tagliate.
In un periodo di crisi nera come questa, fermare il Paese, lasciando a piedi le ambulanze (com'è accaduto in Sicilia) e bloccando le autostrade (e se uno avesse avuto un intervento o una visita programmati da mesi e avesse dovuto rinunciare perché non c'era modo di arrivarci?) è da irresponsabili.
Ecco cosa penso.
Sì, i sassolini dalla scarpa li ho levati.
Ma caspita se fanno ancora male, i piedi...

3 commenti:

  1. Continuo a pensarlo... come parli tu... ce n'è pochi.

    Bye
    Elena

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  2. ????????anche tu avresti fatto la stessa cosa.Chi sta in un sistema si adegua.

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  3. Avrei fatto cosa?
    C'è una bella differenza fra "leggi" e "sistema".
    Io rispetto le leggi. Del sistema, francamente, me ne infischio ;-)

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