venerdì 28 gennaio 2011

Cari politici...

Questo non è un post, questo è uno sfogo.
Un po' come mi era successo con il caso di Avetrana (e compagnia brutta), non ne posso più.
Forse sono facile all'esasperazione (ma sarebbe un fatto bizzarro, visto che il mio stato di salute, negli anni, mi ha insegnato ad esercitare la magica arte della pazienza).
O forse... Ho ragione a non poterne più.
La cronaca di fatti analizzati nei dettagli più intimi e scabrosi in favore di un pubblico-voyeur è ormai affiancata dalla politica in un modo che... Beh. Non la fa più distinguere dalla cronaca.
E vi assicuro che la cosa non è un bene.
Non che io abbia mai avuto un grande interesse per la politica, intendiamoci.
Me ne sono totalmente disinterssata per anni.
Poi sono cresciuta, ho iniziato a seguire il telegiornale (quello di una volta. Quelle di oggi sono solo pallide imitazioni) e a leggere i quotidiani (che oggi, essendo on line, permettono di seguire diversi punti di vista sullo stesso argomento. Viva la tecnologia!). Ma anche per una che non ha passione politica, ci sono dei limiti. Così ho pensato di scrivere due righe alla nostra classe politica. Pardon: ai protagonisti televisivi degli ultimi giorni.

Caro Silvio,
ho esaurito la mia proverbiale pazienza di fronte alle tue telefonate ai programmi tv, ai relativi video su Facebook e agli inviti ad abbandonare i postriboli televisivi. Suvvia. Basta, ora. Sei il Presidente del Consiglio (e francamente, per quanto mi riguarda, lo sei stato fin troppo a lungo).
Facciamolo, questo "spazio ai giovani" di cui si parla. Vai a casa a goderti la meritata pensione (?) insieme a tutti i tuoi colleghi. Perché viste le tue continue "sparate" (chissà come ti viene in mente di raccontare barzellette razziste o di dire che Obama è abbronzato. Stupidità o gigioneria? Mah...) sei indifendibile.
A prescindere dall'aver commesso o no un reato. Quindi dovresti imparare a tacere: smettila di provare a difenderti. O quantomeno, fallo nelle sedi e di fronte alle persone adeguate. Io non sono una di queste.
Persone, fra l'altro, nel cui lavoro (nonostante le esperienze personali) io ho ancora fiducia.
Beh, certo, magari non in tutte.
Magari la signora magistrato attivamente impegnata in politica, guarda caso per la parte opposta a quella di Berlusconi, è un tantino meno credibile delle altre. Insieme, sempre magari, alla signora che grida allo scandalo dimentica del suo scandalo di qualche anno fa.
Almeno lei dovrebbe tacere. Tace, invece, e non dovrebbe, il Presidente della Camera. Ma come, Gianfranco, non avevi detto che ti saresti dimesso? Che è successo? C'era coda allo sportello per le dimissioni dal Parlamento? Ti hanno precipitato in un percorso burocratico tipo "Le 12 fatiche di Asterix"? Concentrati, forza. E non farti distrarre dalle voci dei tuoi nuovi amici, come la Finocchiaro che si scandalizza perché dice che quella contro di te è tutta una montatura politica. Certo. La tua, sì. Gli altri dodicimila casi politico-legali che saltano fuori ogni anno, no. A dimostrazione del fatto che siete tutti uguali.
Fate solo ed esclusivamente i vostri interessi, tutti.
Anche quando state in tv: su Travaglio Channel (n.d.r.: Current), ad esempio. Sulla Rai, addirittura (adesso diamo anche i numeri di cellulare. Prima avevamo difeso gli scontri violenti del 14 dicembre. No, ma complimentoni! E' proprio così che si cambia... Come no!).
Cari signori, lasciatelo questo spazio alle nuove leve, ammesso che ce ne siano. Voglio dire: cosa posso aspettarmi da uno che viene eletto con un partito, poi ne fonda un altro e si lega all'opposizione? Cosa posso aspettarmi da un Presidente che passa le serate a telefonare in diretta tv a chiunque osi parlare della bufera mediatica che lo ha investito? Cosa posso aspettarmi da un partito che è stato pizzicato dalle telecamere a truccare perfino le primarie, pagando extracomunitari per pilotare voti (se fai così alle primarie, alle politiche che fai)?
E cosa posso mai aspettarmi da un "leader" (la virgoletta è d'obbligo) di partito che, grazie a Dio, non è in grado di esprimersi correttamente in italiano perciò fa sì che i suoi incitamenti alla violenza vadano in gran parte persi? E da uno che si spaccia per il "vento del cambiamento", ma ad ogni occasione riesce ad ignorare l'uso del congiuntivo? (Sì, parlo di Vendola. Che peccato. Diceva anche delle cose sensate, prima di dimostrarsi ignorante come molti dei suoi colleghi).
Fate una cosa, cari. Andate a casa. Tutti.
Perché ormai non ce n'è uno solo, fra voi, degno della mia fiducia. Nemmeno uno.
Avete la credibilità di un circo equestre (e fra l'altro: io odio il circo, per come tratta gli animali. Voi politici siete ugualmente simpatici, siete. Solo che gli animali, nel vostro caso, siamo noi).
E perché se avessi di fronte una scheda elettorale in questo momento, grazie al vostro lavoro degli ultimi tempi, non potrei far altro che scriverci: "un buffone vale l'altro"...

4 commenti:

  1. pienamente d'accordo su tutta la linea!!!
    Cinzia

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  2. Io sono una veggente.. Saranno dieci anni che lo dico! Brava Chiara ben detto!
    (ps: 'sta cosa dei congiuntivi cmq mi rode.. Non se ne può più.. Col fatto che si è sdoganato l'uso dell'indicativo al loro posto (sempre a causa della brutta
    abitudine dei vari "professionisti/e" sui canali Mediaset) si assiste ad uno scempio linguistico totale.. È non è x semplificarla all'inglese .. L'inglese ha forme e modi ben diversi dall'italiacano) Pensa che perfino sul pacco degli abbracci del mulino bianco c'è scritto:- nessuno seppe mai se FU il cacao ad abbracciare la panna o viceversa- FU! .. FU ?! Capisci FU! Un bel fosse stato no eh?! I nostri figli partono già fottuti dai biscotti!!!

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  3. Direttora, sai benissimo che vivo in un altro stato, ma ciò non mi impedisce di leggere notizie e vedere video. Tutto quello che ho letto e visto da quando sono partita, mi fa solo pensare che sto benissimo dove sto! Purtroppo le notizie arrivano anche qui e spesso e volentieri mi vergogono della mia nazionalità perchè a causa di uno, veniamo sempre tutti classificati male. E sono stufa.

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