Rieccoci qui.
Un nuovo anno è iniziato, ma noi siamo sempre gli stessi. Restano i miei sentiti auguri di serenità (e cos'altro ci si potrebbe augurare?) ma questa volta, più di altre, le immagini delle grida e dei salti e dei calici mi hanno dato da pensare.
Io stessa ho festeggiato, a colpi di Sprite in calici di plastica, la fine del 2009.
E vorrei vedere, con l'anno che è stato per me.
Ma da qui a mettermi ad urlare di gioia ce ne passa.
Soprattutto perché - forse per via degli anni che si accumulano - la Grande Illusione del Cambiamento non mi lusinga più.
Il 1° gennaio i telegiornali davano le solite notizie: bollettini dei feriti da petardi, proiettili vaganti e vecchiume lanciato dalla finestra.
Consigli su come riciclare gli avanzi del cenone.
Dati sugli sprechi di cibo alternati a banalità del dietologo per rifarsi in fretta dei chili accumulati durante le feste.
Ho sentito i telegiornalisti snocciolare frasi trite e ritrite.
Ho letto fastidiosi interventi “alternativi” che vogliono solo provocare, ostentando un'originalità che non hanno, per farsi leggere dal maggior numero di persone possibile (così che tutti sappiano che gli autori non sanno nemmeno che “qual è” si scrive senza apostrofo).
Ho assistito allibita a censure di commenti negativi del prodotto che si vende negli status di Facebook.
Ho raccolto le deliranti proteste degli attenti telespettatori che, all'alba del 2010, ancora non hanno capito che non è una rete italiana, e tantomeno Chiara Poli, a decidere le sorti produttive di una serie tv americana.
Ho potuto constatare, ancora una volta, che quelli che vanno in Chiesa la domenica e che si confessano prima della messa di mezzanotte sono gli stessi che ti tamponano in auto e scendono urlando come pazzi scatenati, come se la cosa più importante della loro vita fosse la dannata automobile che non sanno guidare.
Ho avuto modo di ricordare le centinaia di persone disoneste che rubano i soldi dell'invalidità allo Stato lasciando soli – senza calici e petardi, ma magari coi proiettili vaganti – quelli che la vita ha già preso a schiaffi.
Ho sentito i notiziari parlare di pietà per l'uomo che ha ammazzato il figlio disabile, e che per questo si è fatto solo due mesi di carcere sui nove anni ai quali era stato condannato. Così ho potuto capire come mai la delinquenza è in aumento: ti danno nove anni per l'omicidio di tuo figlio, che ti faranno mai per una truffarellina innocente?
Per fortuna, in tv ci sono anche notizie positive. Come quelle sui reclusi del Grande Fratello, accuratamente selezionati e messi in bella mostra per farci sentire meglio. Pardon: migliori. Di loro.
E poi, finalmente, sono uscita di casa.
E ho passato otto minuti a discutere con il prototipo tristemente diffuso della commessa oca in un negozio, cercando di convincerla che mi stava dando di resto quasi 10 euro in più del dovuto.
Incapace di farle sottrarre 8 da 50, stavo per estrarre il pallottoliere quando ho avuto la meglio e, con l'ausilio della calcolatrice, sono riuscita a farle tenere i suoi soldi.
Uscendo esasperata dall'improvvisata lezione di matematica, mio marito mi ha chiesto ridendo: “Perché l'hai fatto? Il 2010 ti tira dietro dei soldi e tu li respingi?”. E io, allibita, gli ho risposto: “Perché sono una persona onesta. Lo ero nel 2009 e lo rimango nel 2010”.
Non gliel'avessi mai data, quella risposta. Perché mi ha costretta a concludere, di conseguenza, che quelli che erano disonesti nel 2009 lo saranno anche nel 2010.
Eh, sì... è iniziato un nuovo anno.
Un Anno Nuovo di Zecca.
E la settima stagione di The West Wing dove la lasci? (ups, è della concorrenza :D )
RispondiEliminaUn salutone, Chiara!
La lascio insieme alla spalla inchiodata giocando a bowling con la Wii... Non ho più vent'anni... Fuori.
RispondiEliminaTi cercavo giusto su Facebook per lamentarmene, ma non ti ho trovato. Quindi approfitto e me ne lamento qui. Un bacione :-D