Ho preso in prestito da Facebook questa foto, volutamente provocatoria, per introdurre il concetto.
Ed ecco il concetto: se vedo ancora un imbecille che tira secchiate d’acqua e ghiaccio sul suo cane, o su se stesso ignudo, o sulla nonna che non se lo aspetta, mi esplode la testa. Scanners, fatevi da parte: siete dei dilettanti.
L’Ice Bucket Challenge, il cui scopo - è bene ricordarlo - è raccogliere fondi per la ricerca sulla SLA, è fuori controllo. Dai vip che si sfidano l’un l’altro si è passati alla gente comune.
E sia fra i vip che fra la gente comune, si sa, gli idioti abbondano.
Fra quelli che compilano assegni (ripeto: raccolta fondi. Lo scopo della sfida è far donare i coinvolti) - bravi ma pochi, rispetto al numero di secchiate - e quelli che lo fanno ergendosi a giudici morali (il ballerino Kledi, per dirne uno. Ma taci e lascia spazio a quelli veri. Tipo Patrick Stewart.)alla fine la somma raccolta in Italia è ridicola.
Almeno negli Usa le donazioni (da chi accetta la sfida e da chi vi assiste, perché lo scopo è sensibilizzare il maggior numero possibile di persone) hanno raggiunto un traguardo ragguardevole. E sono destinate ad aumentare.
Qui, invece, siamo alle solite: il Paese dei gioppini.
Le nominations arrivano ovunque, a perfetti sconosciuti e a Presidenti del Consiglio che non si sognano neanche di dare il buon esempio con le donazioni. No. Si tirano le secchiate in testa. Per me possono anche fracassarsi il cranio in diretta, basta che diano il buon esempio con una cospicua donazione.
Come se si trattasse di scalare una montagna, poi.
Non ci vuole coraggio per tirarsi addosso una secchiata d’acqua gelata.
Ci vuole coraggio per aprire bene gli occhietti, guardarsi intorno, informarsi.
E darsi da fare, su più fronti, a scopo benefico.
Non basta una secchiata.
Non basta una donazione.
Ci vogliono costanza e sacrifici.
Save the Children permette di destinare una cifra mensile - addebitata sulla carta di credito in automatico - alla raccolta fondi per le emergenze che in tutto il mondo colpiscono i bambini più bisognosi. E ti mandano puntuali resoconti su come spendono i tuoi soldi. Per dirne una. Ma ce se sono molte altre.
Lo scopo delle secchiate d’acqua ghiacciata era attirare l’attenzione sul problema.
Scopo raggiunto: ora piantatela di buttare via acqua e donate, se volete.
Alla ricerca per la SLA. Alle onlus che si occupano di bambini, malattie, animali, ambiente.
Quello che volete.
Basta che la smettiate con le secchiate e passiate all’azione.
Quella vera.
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