giovedì 22 maggio 2014

L'età della ragione

Riflettevo.
Inchiodata alle stampelle, dolorante, non posso fare molto altro.
Così leggo. E rifletto.
Ho visto, negli anni, tutti i servizi delle Iene con i nostri parlamentari che mostrano di non conoscere nemmeno i primi 3 articoli della costituzione.
Ho visto i provini del Grande Fratello commentati dalla Gialappa's.
Ho guardato la tv: talk show, intrattenimento, varietà (quel che ne resta).
E alla fine mi sono chiesta: ma non dovremmo essere nell'era della circolazione della cultura?
Non dovremmo essere nell'età della ragione?

Dovremmo, forse.
Ma non ci siamo.
Non so bene come siano messi all'estero ma in Italia siamo messi male. Molto male.
Il livello di cultura media è spaventosamente basso.
Io credevo che la rete aiutasse a far circolare cultura, oltre che foto di tettone in bikini.
Grave errore: le tettone circolano indisturbate (come sempre), ma le nozioni di base (chi è il Presidente della Repubblica, qual è la capitale d'Italia, quante sono le regioni: parliamo di roba da elementari) fanno i 400 a ostacoli. E non li superano, gli ostacoli.
Allora mi sono messa a pensare ancora una volta al buon vecchio concetto di "Beata ignoranza".
Quante volte mi sono chiesta se vivere chiusi nelle proprie quattro mura non sia meglio piuttosto che preoccuparsi di quanto succede là fuori, e soffrirne?
Quante volte ho pensato che chi trascorre la sua intera esistenza a parlare sempre con le stesse persone, a condividere sempre le stesse idee, a coltivare sempre gli stessi rapporti, forse ha trovato la chiave - se non della felicità - almeno della serenità?
L'ho pensato spesso.
Poi però, ogni volta, mi sono ricreduta.
Magari mi sono imbattuta in una discussione stimolante con qualcuno via web. Oppure ho incontrato una persona nuova per strada, un vecchietto che mi ha raccontato la sua vita.
O magari ho parlato con un ragazzo che vendeva libri per strada e ho cercato di confortare una madre preoccupata per la figlia, che ha problemi di salute che mio malgrado condivido.
E ho capito.
La ragione equivale alla nostra propensione a metterci in gioco.
L'età della ragione, quella vera, arriverà soltanto quando saremo pronti per farlo (Star Trek la dice lunga, su questo punto. Riguardiamocelo, che male non fa).
In quanto esseri umani siamo curiosi di natura. Seguire e stimolare questa inclinazione è sempre la scelta vincente. Anche quando porta a scoprire cose che non ci piacciono.
Le proverbiali fette di salame sugli occhi, alla fine, fanno più danno che altro.
E poi - sempre riflettendo - ho scoperto che tante delle persone che ho incontrato nella mia vita hanno scelto di nascondercisi, dietro quelle fette.
L'apparenza regna sovrana, la sostanza passa in secondo piano.
E si vive così, beatamente ignoranti.
O magari solo ignoranti, non beati.
La vita è una (pare).
Io credo che ogni occasione di condividere una scoperta in più, qualsiasi essa sia, vada sfruttata.
Credo sia per questo che faccio il lavoro che faccio: condivido emozioni. Cerco altri "cacciatori" come me.
E sicuramente sempre per questo scrivo su questo blog: condivido pensieri.
In questo caso, preoccupazione per la solo apparente circolazione di una cultura che potrebbe cambiare le cose in meglio.
Evidentemente non siamo ancora pronti.
Ma ci arriveremo, spero.

6 commenti:

  1. Me lo sono chiesta sempre anch'io: "Ma se fossi come quella ragazza\oca laggiù non vivrei, forse, più serena?" Si. Decisamente. Ma sarei sempre io? La Cri di oggi? No, sicuramente no.
    Meglio pensanti (o almeno ci si prova) e inquieti che sereni e sensibili come un cavolfiore.

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    1. E sull'immagine del cavolfiore sto ridendo da un quarto d'ora... :-D

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  2. Carissima, ho appena finito di scrivere un post sulle serie che ho smesso di seguire e riflettevo sul fatto che siano serie effettivamente seguitissime, io ho comunque voluto condividere la mia opinione, giusto perchè la vita è una sola e mi piace pensare di salvare qualche serata a qualcun altro.Riguardo al tuo post più nello specifico, no, non siamo ancora pronti, e mi piacerebbe poter dire che anche io non sono pronta, che tutto-sommato avrei potuto seguire anche quelle serie, farmi andare bene altre cose e guardare di più la tv in chiaro italiana; ma ci metto ben poco a capire che non è così, che mi piacerebbe avere di più e che soffro per questo scorcio che la rete mi da e che spesso, troppo spesso, rimane come una bella finestra su un giardino-del-vicino che sappiamo di non poter avere. Io stessa mi rendo conto che il mio punto di vista parte dalle cose più piccole, ma i fumetti, i libri, i film e le serie tv non sono forse uno splendido spaccato di dove si potrebbe andare e di dove si è già stati? Ci sono momenti in cui credo davvero che siamo spacciati e che io mi lascerò avvolgere da quelle gigantesche fette di salame fino a dimenticarmi della mia volontà di riempirci n panini e mangiarmeli in "un sol boccone", ma poi mi viene fame: e allora tutto torna al suo posto ;)

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    1. Avvolgersi nelle fette di salame per poi avere fame e tornare "a posto" è un'immagine meravigliosa! Grazie :-)

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  3. Già... l'età della ragione. O anche solo "la ragione".
    Ma per usare la ragione, bisogna usare il cervello e molti sembrano che questo non lo sappiano fare.

    Hai giustamente citato "Le Iene", che spazia tra servizi contro i santoni, i guaritori, ma fa pubblicità e difende un santone e un guaritore che promette di curare tutto con un qualcosa che tutta la comunità scientifica non ha mai confermato. Questo quando non spacciano per "verità" frasi assurde come "una dieta può sostutuirsi al cancro" detta da una nutrizionista... o quando, peggio, spacciano gli studi sbugiardati dall'intera comunità scientifica (fatti tra l'altro da un biochimico che non ha mai avuto esperienza con persone vere) e piazzati su un libro.
    Si, hai ragione, la gente non usa la testa e si fa fregare con poco... condividono un link con le incredibili verità e dichiarazioni di qualcuno, senza informarsi prima sulla veridicità di quelle dichiarazioni (che sono già state smentite dalla persona stessa)...

    Comunque si, la gente, ultimamente, ha troppe fette di salame sugli occhi... Io preferisco quelle fette mangiarle per avere gli occhi per guardare, leggere e far lavorare il cervello.

    Bel post. Grazie di averlo scritto.

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