mercoledì 26 giugno 2013

Richard Matheson è leggenda

Mentre di là, sul nuovo blog dedicato alle serie tv, mi sfogo coi post sui telefilm (in settimana arriverà anche un nuovo video), di qua continuo a riflettere sulle altre mie passioni.
E ieri, proprio mentre stavo a due terzi di "Tre millimetri al giorno" (opera geniale, perché l'autore è una garanzia) è arrivata la notizia della morte di Richard Matheson.
La cosa mi ha colpita svariati motivi: perché perdiamo un genio. Perché "Io sono leggenda" è uno dei miei libri preferiti in assoluto e non so quante volte l'ho letto e riletto.
Perché avevo appena preso in mano "Tre millimetri al giorno" per finire di leggere tutto Matheson, con il primo dei due titoli che mi mancavano.

Quindi ho pensato di scrivere questo post per rendergli omaggio, ma soprattutto per consigliare a chiunque ancora non l'abbia fatto di iniziare a leggere i suoi libri.
Magari partendo dal suo titolo più famoso, "Io sono leggenda", appunto.
Scordando la trasposizione cinematografica con Will Smith (che è più che altro "ispirata a", le variazioni sono innumerevoli), che i lettori più giovani avranno sicuramente visto prima di arrivare al romanzo che l'ha ispirato.
Se proprio avete voglia di provare a ritrovare in immagini (oltre a quelle che vi costruite efficacemente con gli occhi della mente, mentre leggete) parte delle incredibili emozioni di Io sono leggenda, orientatevi piuttosto su L'ultimo uomo sulla Terra (il più fedele), o al massimo su 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra, che non è affatto fedele ma è un bel film cult di fantascienza!
Detto ciò, perché vi consiglio di leggere Richard Matheson?
Per un unico, semplice, grande motivo: perché al di là dell'argomento trattato, della storia e dell'ambientazione, è uno dei più grandi indagatori dell'animo umano.
Le paure, gli impulsi, l'istinto, la capacità umana di trasformare il bicchiere da mezzo vuoto a mezzo pieno (e viceversa): sono queste le basi di tutti i racconti di Matheson.
Basi sulle quali costruisce vicende appassionanti, spaventose, bizzarre.
Vicende che, in un modo o nell'altro, ci fanno sempre riflettere sulla sua tematica preferita: la solitudine.
L'uomo è un animale sociale. Ha bisogno di vivere insieme ai suoi simili.
E quando non può più farlo, vuoi perché il mondo là fuori è stato conquistato da creature spaventose e assetate di sangue, vuoi perché sta rimpicciolendo e stare in mezzo agli altri sarebbe rischioso, oltre che umiliante, allora devi confrontarti con te stesso. Con la tua natura.
Con ciò che sei nel bene e nel male.
Con ciò che sei rispetto a ciò che hai sempre pensato di essere... O voluto essere.
Ecco perché Richard Matheson è uno dei più grandi indagatori dell'animo umano.
Ed ecco perché ci mancherà... Anche se ci ha lasciato tanto su cui riflettere.

2 commenti:

  1. Ricordo di aver cercato quel libro in lungo, largo e stretto. Non ne vendevano più una copia in italiano (era molto molto prima che uscisse il film) e di leggerlo in lingua originale purtroppo non ne sono capace. Mi ero quasi rassegnata quando senza preavviso e senza che lo cercassi intenzionalmente lo vedo tutto stropicciato in una bancarella di un'edicola. 4500 lire :D

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