mercoledì 11 giugno 2014

Sono in Missione Civilizzatrice

Sono in Missione Civilizzatrice.
Come Will McAvoy (uno strepitoso, formidabile, inarrestabile Jeff Daniels) in The Newsroom, attualmente in onda su SkyAtlantic HD.
Will è l'anchorman di un importante notiziario.
Dopo essersela presa con l'America e i suoi valori durante una conferenza in Università, ai danni di una povera studentessa che gli aveva fatto solo una domanda, la sua immagine è a rischio. Così il network gli affianca una nuova produttrice, la sua ex fidanzata McKenzie McHale (Emily Mortimer) per reinventarlo. Per dar vita a un notiziario 2.0.
E a un Will 2.0.
Un Will in Missione Civilizzatrice che si è messo in testa di cambiare il modo di fare giornalismo, la tv, se stesso e tutti quelli che lo circondano.
Non che sia un invasato, sia chiaro.
È che... È in Missione Civilizzatrice.
The Newsroom, firmato da quel genio indiscusso di Aaron Sorkin (The West Wing), che ci regala alcuni fra i dialoghi più appassionanti mai visti in tv, è un'altra delle grandi serie di SkyAtlantic HD. Una di quelle reti che hanno cambiato la tv italiana. Una di quelle reti che tramite le serie che trasmettono ci insegnano qualcosa.

Come avrete forse letto, ho avuto un litigio amoroso con Sky.
Ora che è risolto (mi ama anche lui!) sono tornata a incollarmi ai miei due canali preferiti, SkyAtlantic e FOX.
L'appuntamento serale (e seriale) con The Big Bang Theory, con puntate pur già viste più volte, è diventato un rito domestico per me e mio marito.
Il martedì sera è dedicato a Agents of S.H.I.E.L.D., ennesima prova tangibile del talento di Joss Whedon.
Il mercoledì ci sono House of Cards e, appunto, The Newsroom.
Il giovedì è il turno di Boardwalk Empire (Steve Buscemi, fa' ciò che vuoi di noi) e il venerdì di Game of Thrones (vogliamo stagioni da 40 puntate!) E via dicendo.
Sì, vabbè. Sei una maniaca seriale perennemente incollata alla tv, direte voi.
No.
Sono una maniaca seriale in Missione Civilizzatrice.
Mentre il Comune di Milano respinge il Telefilm Festival (prima manifestazione culturale italiana che ha celebrato e nobilitato il prodotto seriale televisivo); mentre in rete continuo (grr... argh...) a leggere commenti di gente che considera le serie tv (o almeno una parte di esse) roba da nerd che non hanno una vita vera (ancora? Sono 11 anni che lotto contro i mulini a vento, mi state dicendo?), io e Sky siamo in Missione Civilizzatrice. (Perché se aspettiamo la tv generalista, son dolori. Come ben sa qualunque appassionato di serie tv: sposta qui, cancella là, censura su, sospendi giù...).
Siamo in Missione Civilizzatrice per dimostrare che le serie tv insegnano qualcosa. Molto, a dirla tutta. Su ogni argomento possibile.
Anche nei generi più insospettabili (per esempio l'horror, brutto e cattivo! Pussa via, che i critici non ti vogliono!) si nascondono messaggi importanti.
Per una giornalista e sceneggiatrice, come me, seguire The Newsroom non è solo un'occasione per vedere all'opera un grande cast, per bearsi della perfezione del ritmo della scrittura, per esaltarsi quando i nostri eroi hanno la meglio. È soprattutto l'opportunità di imparare qualcosa.
Sulla storia, sulla politica, sull'economia.
Sul razzismo, sui pregiudizi, sull'importanza di impegnarsi per diventare persone migliori.
Sulla necessità di imparare qualcosa di nuovo ogni giorno. Di aprire la mente. Di provare a guardare il mondo con occhi diversi.
Le serie tv ci insegnano qualcosa di nuovo, puntata dopo puntata.
Ho ampiamente descritto i diversi livelli di lettura delle serie tv e il ruolo fondamentale svolto da Sky con le sue reti tematiche, che hanno rivoluzionato la fruizione delle serie in Italia, nel mio saggio "Maniaci seriali - Le serie tv e i loro fan" (ebook di Cineforum).

Non voglio dilungarmi troppo, ripetendo i concetti che ho già esposto dozzine di volte nei miei libri e nei miei articoli. Però ci tengo alla mia Missione Civilizzatrice.
Ci tengo a provare a cambiare la mentalità che "maltratta", ancora oggi, nonostante il successo planetario, le serie tv.
Ci tengo anche a promulgare i valori dell'onestà (ci metto la faccia, sempre) e dell'educazione (un "grazie" non costa niente a nessuno). Fa tutto parte della Missione Civilizzatrice. In questa sede, però, mi concentro sul valore non solo artistico delle serie tv.

I capolavori del piccolo schermo come quelli trasmessi da SkyAtlantic, nell'arco di una giornata ci parlano di sanità, di tossicodipendenza, di complessi rapporti famigliari (Nurse Jackie), di vita e di morte (Six Feet Under), di pubblicità e consumismo (The Crazy Ones), di politica, potere e corruzione (House of Cards), di criminalità organizzata e di realtà vicine eppure a molti sconosciute (Gomorra), di amore, di religione e di strumentalizzazione della fede (Big Love)...
E di molto, molto altro.
Così come Buffy non era "un horror per ragazzini con una biondina un po' scema che combatte i mostri" (cito, più o meno a memoria, dalle descrizioni che ai tempi la stampa italiana diede di un prodotto del quale, evidentemente, non era in grado di comprendere le potenzialità), The Newsroom non è l'esaltato americanismo alla dentro la notizia.
È la storia di un gruppo di persone - così verosimili da diventare reali, quasi tangibili - nelle quali tutti possiamo riconoscerci. Così come possiamo farlo nei supereroi (perché no? Un po' d'evasione male non fa), nei poliziotti e nei medici che sfidano ogni giorno crimine e malattia per fare del bene, nei cattivi (anche quello si può fare, il bello delle serie tv è che il "gioco" non ha regole e finisce coi titoli di coda), nei personaggi complessi che si trovano al centro di cospirazioni (Jack Bauer sta tornando! -5!).
Le serie tv, non mi stancherò mai di ripeterlo, rappresentano mondi fantastici (anche quando sono verosimili) nei quali immergersi completamente, per poi riemergerne - arricchiti - quando parte la sigla di coda.
Detto, fatto.
Attraverso una magia che non finisce mai.

2 commenti:

  1. Sono anni che quando parlo di serie tv con amici e parenti i miei occhi si illuminano, non come una fan impazzita che vede il suo idolo preferito (bhe ogni tanto), ma come una persona che ha trovato nel genere telefilm uno strumento per imparare, ampliare gli orizzonti e ovviamente per evadere dalla realtà.
    The Newsroom è fantastico, mi sono vista le prime due serie in 4 giorni... Volevo consigliarti Flashpoint, un telefilm di produzione canadese, tratta di una squadra di negoziatori (un reparto speciale della polizia canadese), che viene chiamata in casi critici; ho imparato molte cose grazie a questo telefilm e me ne sono così innamorata da sceglierlo come soggetto per la mia tesi di laurea! :D

    E' stata una fortuna scoprire questo blog! Finalmente ho trovato qualcuno che la pensa come me!

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    1. Ciao cara! Bentrovata!
      Flashpoin, visto e piaciuto! :-)
      Sul resto, sfondi una porta aperta: per anni, quando mi chiedevano cosa facevo nella vita e rispondevo "giornalista specializzata in serie tv", mi guardavano fra il perplesso e lo stranito. Vai a spiegar loro che se sono riuscita a inventarmici un lavoro, a scriverci 5000 articoli e una decina di libri, qualcosa sotto c'è... :-D
      Ma no, sono solo "robetta in tv"... ;-)
      Bacioni, a presto!

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