Quando Internet iniziò a prendere piede, molti fecero girare la lista dei "comportamenti sconsigliati" dalla netiquette, ovvero dall'educazione in rete. Io credo che l'educazione sia fondamentale, in rete come nella vita "vera".
Ecco perché, ad esempio, non ho mai scritto sul web usando uno pseudonimo (tranne "La Zia" sul forum di Buffymaniac... ma tutti sapevamo che ero io!).
Non lo sono mai nascosta dietro l'anonimato o un'identità fasulla perché io uso il web per due motivi: per lavoro e per raccontarmi. Con i miei post, con i miei libri, con le foto e i pensieri che condivido con gli amici. Farlo anonimamente non avrebbe senso.
Ci ho ripensato giusto oggi, esasperata dall'ennesimo spoiler sulle serie tv (nello specifico: Game of Thrones, la puntata appena trasmessa negli Usa che arriverà domani su SkyAtlantic in lingua originale e venerdì doppiata).
La questione è lunga e complessa, c'è molta ignoranza sull'argomento e anche l'arroganza abbonda.
Così ho pensato di provare a riassumerla in 3 semplici punti, che spero siano d'aiuto a chi vuole evitare di rovinare sorprese agli amici e a chi segue lo stile di vita "No spoiler" (come la sottoscritta).
1) Siamo fra i primi in Europa per numero di download illegali di film e serie tv. E questo è un fatto. Ciò non significa, però, che sia giustificato o soprattutto obbligatorio. Io pago per vedere le serie su Sky, o in DVD, o sulla pay tv? Scelta mia. Tu non lo fai? Fatti tuoi, ma lo spoiler per definizione riguarda un'anticipazione di qualcosa non ancora TRASMESSO in Italia. Ufficialmente, intendo. Quindi: io non infrango nessuna regola, parlando di un programma già trasmesso; chi posta spoiler su puntate scaricate, invece, sì. E sapete quale regola, in particolare? Quella dell'educazione.
Chi scarica sa che non si dovrebbe fare (dai, non raccontiamocela!), ma siccome lo fanno tutti... Benissimo.
Scaricate pure. Ma ricordate che un conto è uniformarsi a una scelta, un altro è dimenticare che non è la scelta che rappresenta il modo "primario", "ufficiale" o "corretto", chiamatelo come volete, di vedere una serie. Non punite chi lo segue, visto che chi lo segue non punisce voi!
2) L'andazzo preoccupante, dal mio punto di vista di professionista del settore, è quello delle riviste specializzate, dei siti web "ufficiali", della pagine social delle major (italiane, dico: se incappate in uno spoiler sul sito di TV Guide ve la andate a cercare!).
Siccome il download illegale è talmente diffuso da essere entrato nel target di chi si occupa di serie tv, i webmasters (e disgraziatamente anche i giornalisti per professione) hanno pensato bene di inserire commenti e recensioni a puntate INEDITE in Italia. Come se niente fosse. Accontenando la fascia di pubblico che scarica ma scontentando quella che aspetta le recensioni dopo la normale messa in onda.
In 11 anni di professione io non ho mai, mai scritto una recensione di qualcosa che non fosse ancora stato trasmesso, con la sola eccezione dei "lanci" (senza spoiler) di serie nuove in arrivo, delle quali avevo avuto il privilegio di vedere il pilot (per scriverne, appunto). Ecco perché trovo inconcepibile che altri lo facciano. Ed evito accuratamente di leggerli: aspettare 24 ore o poco più (tutte le serie più seguite ormai arrivano in Italia a distanza di pochi giorni) è professionismo. Fare quello che "arriva prima per forza" (ma prima di chi?!) è qualunquismo.
3) Le serie tv sono una passione. Come il cinema, la lettura, lo sport. I social network, i forum di discussione, i blog e il web in generale sono punti di aggregazione per appassionati delle stesse cose. Perché, quindi, per restare in contatto con altri appassionati e scambiare opinioni, condividere emozioni, ampliare la conoscenza della propria passione, devo imbattermi in sgradite anticipazioni? Ci sono un'infinità di luoghi virtuali in cui trovarli. Fuori dai radar italiani, ad esempio. Non sarebbe più corretto, educato e sensato aspettare che tutti vedano una puntata prima di linkare post e foto che non si possono evitare sui social network?
Pensate a Laura Palmer, qui: se negli anni '90 ci fosse stato modo di scaricare le puntate e rivelare in anticipo chi l'aveva uccisa, Twin Peaks non sarebbe stato il fenomeno di culto (oltre che la tv d'autore) che è stato...
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