domenica 7 luglio 2013

Stephen King e Max Brooks: cupole vs. zombie

Tagliamo la testa alla zanzara (i tori non si toccano, come tutti gli altri animali. Le zanzare invece possiamo serenamente sterminarle. E non lo dico solo perché mi hanno appena beccata).
Andiamo dritti al sodo: ho letto World War Z di Max Brooks e - evento eccezionale - ho visto il film al cinema. Poi ho finito The Dome di Stephen King visto che il 14 luglio arriva la serie tv (di cui parlerò nell'apposito blog, Maniaci seriali). Intanto vorrei condividere con voi le mie opinioni (rigorosamente NO SPOILER, salvo uno spoiler accuratamente segnalato) sui romanzi e sul film. Perché penso ci siano contenuti validi di cui discutere...
Cominciamo dagli zombie: World War Z è probabilmente il miglior romanzo di genere che abbia letto. E guardate che ho letto (quasi) tutto il leggibile sull'argomento. E' originale, regala un interessante ritratto dell'umanità (di molti Paesi e di molte culture) e un'ancor più interessante riflessione sui nostri modi e tempi di reazione quando l'assurdo, lo spaventoso, l'incredibile diventano... realtà.
Parte di un mondo che d'improvviso non è più nostro. Fin dove siamo disposti ad arrivare per riappropriarcene? In quanti e quali modi siamo capaci di lucrare perfino su un'epidemia che rischia di cancellarci dalla faccia della Terra? Quante e quali bugie raccontiamo ai nostri amici, famigliari, conoscenti? E cosa possiamo (o dobbiamo) credere di quello che ci raccontano i mass media?
Questi sono gli interrogativi attorno ai quali ruota il lavoro di Max Brooks, che io consiglio vivamente di leggere. Con due raccomandazioni: se avete visto il film, dimenticatelo prima di approcciarvi al romanzo. E per leggerlo rivolgetevi direttamente alla casa editrice (è introvabile e le librerie della mia città non lo procuravano, così l'ho comprato on line direttamente dall'editore). Ne vale davvero la pena.

Per quanto riguarda il film: non posso dire che non mi sia piaciuto, anche perché erano 8 anni che non andavo al cinema (e a ragione: sono sotto immunosoppressori e il cinema è un ricettacolo di batteri; ho pagato lo strappo alla regola con 38 di febbre per 3 giorni), ma soprattutto perché dopo aver letto il romanzo mi chiedevo (da sceneggiatrice che conosce tutte le tecniche di adattamento) come avrebbero potuto trarne un film. Semplice: non potevano.
Così hanno preso una parte molto blanda della trama, un paio di ispirazioni qua e là, e ne hanno realizzato un prodotto completamente diverso. Un inizio classico da zombie movie (l'inizio della pandemia, il panico, la risposta delle istituzioni, la fuga...) e una prima ora non memorabile, seguita da una seconda parte molto più originale. Non voglio inserire spoiler, ma una cosa ci tengo a dirla: per la prima volta l'invasione zombie viene integralmente trattata come l'arrivo di una nuova "specie" che cerca di riprodursi contagiando l'uomo. Ce n'erano stati diversi accenni (letterari e cinematografici), ma questa è la prima volta che si sceglie di abbracciare completamente un approccio del genere e di consegnargli la soluzione del problema. Una scelta interessante, con qualche buco di sceneggiatura (una o due voragini incluse) e delle buone interpretazioni (perfino Favino perfettamente in parte). Comunque da vedere per valutarne appunto gli spunti originali rispetto al classico zombie movie.

Passiamo poi a Stephen King: The Dome è uno di quei romanzi kingiani che non trovavo da tempo. L'ombra dello scorpione (che per inciso è uno dei migliori romanzi in assoluto, non solo fra quelli di King).
Forse dai tempi de
Quando si tratta di storie corali, di microcosmi che si reggono su un equilibrio reso precario dalle piccole e grandi follie dei loro abitanti, King non è secondo a nessuno. The Dome è la storia di una comunità che si trova alle prese con un evento eccezionale e inspiegabile. Il principio è lo stesso di un'invasione aliena, o di un'epidemia di zombie: si mette l'uomo di fronte a una situazione fuori dal'ordinario, che di punto in bianco cambia (non importa come: le variabili sono tante) il suo mondo. E si sta a guardare come reagisce. Sono gli spunti che io trovo più interessanti e ricchi di varietà. Sono gli spunti dai quali si parte sempre (mascherandoli, magari) nelle storie davvero grandi (da Game of Thrones a Guerre Stellari, da The Walking Dead a Buffy, passando per racconti di ogni genere: Thelma & Louise, Casablanca, Bastardi senza gloria...). Il comune denominatore è sempre lo stesso: storie nelle quali il mondo ORDINARIO del protagonista (o di un gruppo di protagonisti, o di tutta l'umanità) viene sconvolto e cambia per l'avvento di qualche evento STRAORDINARIO (invasioni, omicidi, fughe, guerra o quant'altro).

Quindi, già la premessa di The Dome è fra le migliori. Lo svolgimento è eccellente (anche se, lo confesso, dopo aver letto pochi mesi fa anche 22/11/63 comincio a essere stufa di tutta questa violenza sulle donne. Da ragazzina mi sembrava una tematica horror, ora mi fa più che altro incazzare... Devo proprio dirlo).
Il finale... Beh. Se fino a poco prima del finale il voto era un 9,5, il finale si becca un 4,5. Avrebbe potuto restare quello (occhio qui si c'è uno SPOILER), con delle sensate modifiche, cioè un finale negativo, uguale a quello scelto ma senza che si salvassero i personaggi che si salvano. Così la metafora del racconto sarebbe arrivata a compimento. Oppure si sarebbe potuto inventare qualcosa di molto meglio. Peccato, quindi. Ma (FINE SPOILER) penso che valga comunque la pena di leggerlo.
Perché per il 99% merita. E poi, non siete curiosi anche voi di vedere la serie tv che ne è stata tratta?

2 commenti:

  1. Sembrano interessanti entrambi e magari giusto il primo me lo segno come lettura da fare prossimamente.
    Quindi comincia il 14 luglio the dome? Perchè avevo visto un fugace trailer e mi sembrava carino.
    Aspetteremo :D

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  2. Gli stupri o in generale la violenza efferata, i brutali omicidi, che colpiscano uomini, donne, bambini, esistono ahimè, vanno raccontati, la narrativa racconta l'umano, la società anche nei suoi lati terribili la violenza sulle donne è uno di questi. Se la trama prevede una scena di stupro o di violenza esplicita bè bisogna raccontarla.
    Comunque The Dome è un gran romanzo (a me è piaciuto anche il finale)..ma pare che il serial abbia fatto parecchi cambiamenti difesi dallo stesso King, va detto.

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