Febbre, bronchite, ricovero, distruzione dei legamenti del piede: fra novembre e oggi, che è il 1° marzo, non so quanti giorni sono stata fuori dal letto.
Pochi.
Ma siccome, come cantavano i Monty Python, bisogna sempre guardare al lato positivo, ecco qua: nel 2013 ho già letto 37 libri.
La notte non si dorme, perciò si lavora e/o si legge. E poi le giornate in ospedale durano 25 ore, le notti 40: bisogna farlo fruttare, questo tempo!
Ho letto a letto. Un sacco.
Quindi, sperando di darvi qualche buon consiglio, ecco qui un po' di titoli che mi sento di raccomandare (come sempre, SENZA SPOILER sulla trama)...
A volte ritorno di John Niven
Ho scoperto questo romanzo (e John Niven, di cui ho deciso che leggerò tutto) chiedendo ai miei amici su Facebook consigli per romanzi "leggeri" da acquistare prima di essere ricoverata.
"A volte ritorno" è il primo libro che ho letto in ospedale, e sì: e "leggero" per il tono, le battute, l'idea geniale (Dio è molto arrabbiato per come vanno le cose sulla Terra e decide di rimandare giù Gesù a fare un giro...), ma è anche molto, molto profondo. Si parla di generosità, di solidarietà, del proverbiale quarto d'ora di celebrità (una delle rovine della società contemporanea), di controllo delle armi, di violenza, di perdono... Di tutto.
Non voglio dirvi altro. Mi limito a un accorato: leggetelo!
22-11-63 di Stephen King
Da ragazzina King era il mio scrittore preferito. A tutt'oggi, "It" e "L'ombra dello scorpione" sono due fra i migliori romanzi che abbia letto. Poi, intorno ai ventiequalcosa (ah, i ventenni!) mi sono stufata e ho mollato.
Ho ripreso qualche titolo qua e là, da allora ad oggi... E poi è arrivato 22-11-63.
Che mi ha ricordato quanto grande sia la sua capacità di tratteggiare un mondo e dei personaggi che non ti abbandoneranno mai più. Mai più.
22-11-63 è anche legato a uno dei romanzi migliori di King.
E' un "crossover", in un certo senso, e l'emozione nello scoprirlo vale la lettura.
Dategli un'occhiata, ne vale davvero la pena.
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Jonas Jonasson
L'ho acquistato dopo aver chiesto in libreria "un romanzo che intrattenga"(lo so: abuso di termini televisivi in riferimento alla lettura. Portate pazienza: deformazione professionale...).
Il consiglio del commesso si è rivelato azzeccatissimo.
Perché Allan Karlsson non è solo un anziano (molto anziano) signore che fugge dall'ospizio in cerca di una nuova avventura il giorno del suo 100° compleanno. E' anche un uomo la cui vita incredibile, ricostruita dalla narrazione fra presente e passato, si intreccia (con ironia) con gli eventi e i personaggi più significativi di oltre un secolo della nostra storia...
Il destino è un tassista abusivo di Luca Manzi
Luca Manzi è uno dei nomi dietro le quinte di Boris, "la" fiction italiana per definizione. Già solo per questo meriterebbe la nostra fiducia, o almeno ha meritato la mia. Ma non è solo un brillante autore televisivo: è anche un gran romanziere. Anche "Il destino è un tassista abusivo" è uno dei titoli consigliati dagli amici quand'ero affamata di letture "leggere" ma appassionanti. Ed è proprio così: "leggero" perché divertente, appassionante perché mescola tutti gli ingredienti per catturare l'attenzione del lettore: amore, amicizia, famiglia, arte, personaggi nei quali specchiarsi, ai quali sentirsi vicini o nei quali ritrovare qualcuno a noi caro. Personaggi "veri", insomma. Come quelli che funzionano in una buona sceneggiatura. Inoltre, questo è un romanzo ottimamente scritto. Cosa che, di questi tempi, non è sempre scontata...
Maledetti da Dio di Sven Hassel
Di romanzi sulla guerra ce ne sono migliaia. Io ne ho letto qualcuno, ma difficilmente li ho trovati "ingenuamente semplici" come questo.
Sven Hassel racconta la sua esperienza da soldato dell'esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale, spedito nei campi di lavoro per il tentativo di ribellarsi all'orrore nazista. Attraverso il racconto della sua esperienza - a tratti sconvolgente ma mai "esibita" per provocare il lettore o fare sensazionalismo - ricostruiamo gran parte di una guerra che oggi come allora rimane difficile da comprendere.
Marcovaldo di Italo Calvino
L'avevo letto a scuola (come molti altri, spero) e ho voluto rileggerlo "da grande" per capire se quell'impressione di "sogno costruito sulla semplicità" che mi aveva lasciato dentro sarebbe stata confermata.
Sì, lo è stata. Perché Calvino è un grande narratore, così grande che insieme a pochi altri può raccontare la vita di un manovale e della sua famiglia concentrandosi su eventi tanto quotidiani che molti ne avrebbero tratto solo banalità. Ma non per Calvino. Non Marcovaldo. E non noi.
Il nuotatore di John Cheever
Breve, incisivo, geniale. Come John Cheever, che è certamente un genio, che è certamente uno scrittore incisivo, che è certamente uno di quegli autori che non hanno bisogno di duemila pagine per lasciare il segno.
Non c'è nulla della trama "Il nuotatore" che voglio anticiparvi: immergetevi semplicemente nella lettura e fatevi trascinare da quella sensazione di "ma è successo davvero?" che qualche volta coglie tutti noi...
Parola di cadavere di Andrea Vitali
C'è poco da fare: i romanzi di Vitali in un certo senso sono tutti uguali...
Perché ti trasportano in un mondo rassicurante, gradevole, amichevole; perfino quando raccontano di furti, bullismo, morte e qualsiasi altro evento nefasto che possa turbare la vita di un essere umano.
I romanzi di Vitali sono tutti ottimamente scritti (sono incappata in un "gli" per dire "a lei" e sono quasi svenuta, ma finora è stato un caso isolato su 6 o 7 libri completati).
I romanzi di Vitali sono infarciti di personaggi che non possiamo non amare.
I romanzi di Vitali... vanno letti.
Per una cipolla di Tropea di Alessandro Defilippi
Breve, ben scritto, simpatico.
Racconta un'indagine condotta da uno di quei personaggi che ti risultano simpatici fin dall'inizio e ti trascinano con loro in una storia che celebra la passione italiana per il buon cibo, per i tutori della legge che sanno distinguere fra Bene e Male e per la buona scrittura.
Sono molto soddisfatta di questo mio primo approccio a Defilippi, che sicuramente continuerò a leggere.
Nudi e crudi di Alan Bennett
Alan Bennett... Che dire? E' uno di quegli scrittori che possono fare di te ciò che vogliono, tanto tu stai lì a divorare avidamente qualsiasi cosa vogliano sottoporti. Come questo breve romanzo ricco di metafore, di humour e di descrizioni perfette che fanno riflettere sulla relazione fra le persone e le cose: alla fine, chi possiede chi?
Ho scoperto questo romanzo (e John Niven, di cui ho deciso che leggerò tutto) chiedendo ai miei amici su Facebook consigli per romanzi "leggeri" da acquistare prima di essere ricoverata.
"A volte ritorno" è il primo libro che ho letto in ospedale, e sì: e "leggero" per il tono, le battute, l'idea geniale (Dio è molto arrabbiato per come vanno le cose sulla Terra e decide di rimandare giù Gesù a fare un giro...), ma è anche molto, molto profondo. Si parla di generosità, di solidarietà, del proverbiale quarto d'ora di celebrità (una delle rovine della società contemporanea), di controllo delle armi, di violenza, di perdono... Di tutto.
Non voglio dirvi altro. Mi limito a un accorato: leggetelo!
22-11-63 di Stephen King
Da ragazzina King era il mio scrittore preferito. A tutt'oggi, "It" e "L'ombra dello scorpione" sono due fra i migliori romanzi che abbia letto. Poi, intorno ai ventiequalcosa (ah, i ventenni!) mi sono stufata e ho mollato.
Ho ripreso qualche titolo qua e là, da allora ad oggi... E poi è arrivato 22-11-63.
Che mi ha ricordato quanto grande sia la sua capacità di tratteggiare un mondo e dei personaggi che non ti abbandoneranno mai più. Mai più.
22-11-63 è anche legato a uno dei romanzi migliori di King.
E' un "crossover", in un certo senso, e l'emozione nello scoprirlo vale la lettura.
Dategli un'occhiata, ne vale davvero la pena.
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Jonas Jonasson
L'ho acquistato dopo aver chiesto in libreria "un romanzo che intrattenga"(lo so: abuso di termini televisivi in riferimento alla lettura. Portate pazienza: deformazione professionale...).
Il consiglio del commesso si è rivelato azzeccatissimo.
Perché Allan Karlsson non è solo un anziano (molto anziano) signore che fugge dall'ospizio in cerca di una nuova avventura il giorno del suo 100° compleanno. E' anche un uomo la cui vita incredibile, ricostruita dalla narrazione fra presente e passato, si intreccia (con ironia) con gli eventi e i personaggi più significativi di oltre un secolo della nostra storia...
Luca Manzi è uno dei nomi dietro le quinte di Boris, "la" fiction italiana per definizione. Già solo per questo meriterebbe la nostra fiducia, o almeno ha meritato la mia. Ma non è solo un brillante autore televisivo: è anche un gran romanziere. Anche "Il destino è un tassista abusivo" è uno dei titoli consigliati dagli amici quand'ero affamata di letture "leggere" ma appassionanti. Ed è proprio così: "leggero" perché divertente, appassionante perché mescola tutti gli ingredienti per catturare l'attenzione del lettore: amore, amicizia, famiglia, arte, personaggi nei quali specchiarsi, ai quali sentirsi vicini o nei quali ritrovare qualcuno a noi caro. Personaggi "veri", insomma. Come quelli che funzionano in una buona sceneggiatura. Inoltre, questo è un romanzo ottimamente scritto. Cosa che, di questi tempi, non è sempre scontata...
Di romanzi sulla guerra ce ne sono migliaia. Io ne ho letto qualcuno, ma difficilmente li ho trovati "ingenuamente semplici" come questo.
Sven Hassel racconta la sua esperienza da soldato dell'esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale, spedito nei campi di lavoro per il tentativo di ribellarsi all'orrore nazista. Attraverso il racconto della sua esperienza - a tratti sconvolgente ma mai "esibita" per provocare il lettore o fare sensazionalismo - ricostruiamo gran parte di una guerra che oggi come allora rimane difficile da comprendere.
Marcovaldo di Italo Calvino
L'avevo letto a scuola (come molti altri, spero) e ho voluto rileggerlo "da grande" per capire se quell'impressione di "sogno costruito sulla semplicità" che mi aveva lasciato dentro sarebbe stata confermata.
Sì, lo è stata. Perché Calvino è un grande narratore, così grande che insieme a pochi altri può raccontare la vita di un manovale e della sua famiglia concentrandosi su eventi tanto quotidiani che molti ne avrebbero tratto solo banalità. Ma non per Calvino. Non Marcovaldo. E non noi.
Il nuotatore di John Cheever
Breve, incisivo, geniale. Come John Cheever, che è certamente un genio, che è certamente uno scrittore incisivo, che è certamente uno di quegli autori che non hanno bisogno di duemila pagine per lasciare il segno.
Non c'è nulla della trama "Il nuotatore" che voglio anticiparvi: immergetevi semplicemente nella lettura e fatevi trascinare da quella sensazione di "ma è successo davvero?" che qualche volta coglie tutti noi...
Parola di cadavere di Andrea Vitali
C'è poco da fare: i romanzi di Vitali in un certo senso sono tutti uguali...
Perché ti trasportano in un mondo rassicurante, gradevole, amichevole; perfino quando raccontano di furti, bullismo, morte e qualsiasi altro evento nefasto che possa turbare la vita di un essere umano.
I romanzi di Vitali sono tutti ottimamente scritti (sono incappata in un "gli" per dire "a lei" e sono quasi svenuta, ma finora è stato un caso isolato su 6 o 7 libri completati).
I romanzi di Vitali sono infarciti di personaggi che non possiamo non amare.
I romanzi di Vitali... vanno letti.
Per una cipolla di Tropea di Alessandro Defilippi
Breve, ben scritto, simpatico.
Racconta un'indagine condotta da uno di quei personaggi che ti risultano simpatici fin dall'inizio e ti trascinano con loro in una storia che celebra la passione italiana per il buon cibo, per i tutori della legge che sanno distinguere fra Bene e Male e per la buona scrittura.
Sono molto soddisfatta di questo mio primo approccio a Defilippi, che sicuramente continuerò a leggere.
Nudi e crudi di Alan Bennett
Alan Bennett... Che dire? E' uno di quegli scrittori che possono fare di te ciò che vogliono, tanto tu stai lì a divorare avidamente qualsiasi cosa vogliano sottoporti. Come questo breve romanzo ricco di metafore, di humour e di descrizioni perfette che fanno riflettere sulla relazione fra le persone e le cose: alla fine, chi possiede chi?
Ciao! questo post cade a fagiolo: sono "stampellata" per 20 giorni e non ho la televisione: leggerò un sacco pure io!Devo trovare libri da inframmezzare alla lettura de I miserabili e il centenario mi incuriosisce molto.
RispondiEliminaVitali mi piace molto e, un altro autore che scrive molto bene, secondo me, è Erri De Luca.
Guarda, avevo letto "Il torto del soldato" e ne ero rimasta molto affascinata.
EliminaPoi però sono incappata ne "Il turno di notte lo fanno le stelle" e vuoi perché era messo (malissimo, in modo errato) in forma di sceneggiatura, vuoi perché l'ho trovato di una banalità disarmante... Ci ho messo una pietra sopra. Almeno per ora.
Ho troppa roba da leggere, se non sono convinta devo passare ad altro, la lista è lunghissima :-D
Grande Chiara, grazie di tutti questi consigli!! Non ho mai letto S.King, ma 22/11/'63 mi incuriosisce da parecchio... E anche tutti gli altri mi sembrano molto interessanti! Peccato che per leggere 37 libri mi ci vogliano quasi 3 anni, non so se riuscirò a starti dietro!
RispondiEliminaAry
Grazie!
EliminaA presto :-)
Di questa selezione di libri, io ho letto A volte ritorno, Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve e Nudi e crudi e mi associo a te, Chiara, nel consigliarli caldamente.
RispondiElimina:-)
EliminaCiao! :-) di questi libri non ne ho letto nemmeno uno, quindi: bene! Tanti nuovi titoli a cui ispirarsi per nuove letture! Nudi e crudi sarà il primo della lista.
RispondiEliminaAl momento - avendo voglia di leggerezza - ho appena finito di leggere: la sedicesima luna, la diciassettesima luna e la diciottesima luna (di Kami Garcia e Margaret Stohl) aspetto il quarto che chiude questa saga che dovrebbe uscire a giugno in italia. Niente di speciale ok ma mi sono piaciuti, la trama e i personaggi mi hanno preso e mi hanno fatta tornare un po' adolescente nell'atmosfera magica - che mi mancava lo ammetto - di Harry Potter. Anche il film merita (Beautiful creatures - la sedicesima luna), soprattutto per l'interpretazione del protagonista.
Ottimo, mi segno il suggerimento! :-)
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