mercoledì 21 aprile 2010

Videogiocatrici

Una volta eravamo poche, e venivamo guardate con sospetto.
Ci davano del maschiaccio e aspettavano con ansia il momento in cui questa assurda mania dei giochini ci sarebbe passata.
A me non è mai successo.

Noi videogiocatrici bazzicavamo le sale giochi infilando monetine dietro monetine in quelle enormi macchine mentre le nostre coetanee ci si spalmavano sopra per farsi notare elargendo moine ai ragazzi... Che tenevano gli occhi incollati allo schermo (ecco perché non vi si filavano mai davvero, care mie, anche se voi non volevate arrendervi...).
Poi è arrivato il Commodore 64 e dalla sala giochi siamo passate alle nostre case.
Ricordo ancora i pomeriggi e le serate trascorse con gli amici giocando a Mille Miglia, Olimpiadi invernali o Decathlon, con i crampi a forza di smanettare con il joystick (pad, allora, era un termine sconosciuto).
Sono stata fra i primi a farmi comprare il lettore di “dischetti per i giochini”, come lo chiamava la mia mamma. E da grande volevo fare l'informatico (poi sono rinsavita, anche se ne ho sposato uno).
Arriviamo così allo spartiacque, la “rivoluzione console”. Io avevo già avuto l'Atari per giocare con le maledette barrette e la pallina quadrata, intendiamoci. In bianco e nero. Sissignori.
Ma la rivoluzione cambiò tutto.
Per i miei diciott'anni, al fidanzato di allora avevo chiesto di regalarmi la mia prima console: si chiamava Sega MegaDrive e arrivò con Sonic e qualche altro gioco al seguito. Addio, vita all'aria aperta. Benvenuti, nerd del videogame.
Con le console, la videogamemania al femminile ha iniziato a diffondersi.

X-Box e Playstation hanno largamento contribuito ad un fenomeno socialmente rilevante: se volevano trascorrere del tempo con i ragazzi, le ragazze dovevano imparare a giocare. E farselo pure piacere. Non era il mio caso (ma certo, che sono un maschiaccio...) però valeva per tutte le mie amiche. 
E poi... Beh. Poi è arrivato internet e le videogiocatrici sono partite alla conquista del mondo. Un po' a rilento, magari, perché ai tempi dell'arrivo della X-Box 360 in Italia (prontamente regalata a mio marito per il suo compleanno, con quasi tre mesi d'anticipo, per avere la scusa di giocarci), sul Live eravamo in poche. Poche e ancora meno di poche quando si trattava di “giochi da maschi” (le ragazze hanno sempre preferito cose meno strategiche è più dirette, tipo i picchiaduro come Dead or Alive, per dire. Io sostengo che è così perché i picchiaduro permettono anche alle signore di sfogare l'aggressitivà. Non credete?).
In ogni caso, a me piaceva tanto G.R.A.W. Ci ho giocato quasi ogni sera per mesi, con mio marito e con gli amici incontrati sul Live. Ero addirittura entrata in un clan e quando lo raccontavano sgranavano tutti gli occhi: una donna in un clan? Figuriamoci!
Invece c'ero, anche se - lo ammetto - facevo proprio la donna. Passavano circa 20 secondi dal mio ingresso in una partita prima che qualcuno mi piazzasse una pallottola in fronte.
Ci ho messo qualche anno per imparare ad orientarmi all'interno delle mappe di G.R.A.W e G.R.A.W. 2: ho i miei tempi, e allora? 
Se non altro, i videogiochi con me raggiungono una longevità insperata dai loro creatori. 
In vita mia ho finito solo tre giochi, a quanto ricordo: Buffy Chaos Bleed, Halo e Luigi's Mansion. Più tutti i giochi di corse in auto (i vari Burnout, Mario Kart, eccetera. Non so perché, ma sono gli unici giochi in cui batto regolarmente mio marito, molto più bravo di me in tutti gli altri. Se penso alle mazzate prese in Unreal Tournament, ancora soffro...).
Comunque sia, ho un merito: tengo vivo il mrecato dei giochi “vecchi” tutto da sola!
E tralasciando la fase di dipendenza dai Sims ("Ciao, mi chiamo Chiara e ho un problema" "Ciao, Chiara"), sul Live facevo colore, standomene in sala d'attesa a chiacchierare amabilmente. Ogni quaranta partite da 20 secondi, inspiegabilmente arrivava il mio momento di gloria e vincevo, uccidendo tutti da sola. Mi piace pensare che fosse il Grande Fratello del Live ad organizzare la cosa per darmi fiducia e spingermi a continuare a giocare.
Mi sono divertita da matti, in quei mesi. Poi, proprio in quel periodo, per l'aggravarsi dei miei problemi di salute ho iniziato a fare dentro e fuori dall'ospedale e ho dovuto lasciar perdere. Ma questa è un'altra storia.
Il punto è che oggi le cose sono cambiate. Sul Live è pieno di ragazzine, giovani donne e donne (mi includo in questo gruppo: non ne esiste uno successivo. Ci fermiamo qui, a quello che include le trentaciquenni come me, che non hanno voglia di crescere). Ce ne sono molte che giocano anche con la PlayStation, oggetto proibito – per me – fino a un paio di giorni fa.
Per anni mio marito – convinto sostenitore di Microsoft – ha perorato la “causa X-Box”.
Io, dal canto mio, sono sempre stata grande fan di Nintendo, regalandomi prima il GameCube (affettuosamente noto come “il cubo”) e poi la Wii, che credo che sia la console che più di tutte incarna lo spirito goliardico del gioco in compagnia, per divertirsi con gli amici.
Da un annetto a questa parte la trascuro per “questioni tecniche”: sono abituata all'alta definizione, con la 360, e quando accendo la Wii – sulla tv o sul proiettore – è tutto sfocato e la cosa mi leva parte del divertimento.
Poi sono arrivati i ragazzi di GameSurf, che mi hanno ospitata in una puntata di Onda Ludica (che vi consiglio di ascoltare: è uno di quei podcast in cui gli esperti uniscono competenza e professionalità all'irresistibile stile "parla come magni" che ci fa sentire tutti vicini, parte di una comunità). E per reazione, ho fatto una follia: ieri sono toranta a casa con la PS3, una mezza dozzian di SingStar e Buzz (che è divertentissimo e rimedia al fatto che a Scene It! nessuno vuole mai giocare con me: ricordo un compleanno in cui ho vinto da sola contro una squadra avversaria formata da 16 pesone).
La mia passione, comunque, sono e restano i giochi musicali. Ho comprato la PS3 solo per SingStar, lo ammetto, e anche se sono stonata come una campana, con un microfono in mano mi diverto come una pazza. E suonare la batteria di RockBand mi dà la carica.
Pare che quello musicale sia il genere di videogames preferito dalle donne. 
Io penso che sia un'opinione diffusa, ma non un dato di fatto.
L'unica certezza è che anche noi siamo appassionate videogiocatrici. 
E sul video della Shii ridiamo come e più degli uomini.

 

6 commenti:

  1. Cavolo, allora posso commentare anche io!! *smaneggia i pom-pom in una danza di vittoria* xD
    Il tuo racconto mi ha riportato indietro negli anni... Anche io ho avuto il Commodore 64 come primo pc, e ricordo che li mi divertivo con il gioco dell'impiccato ed il corso di dattilografia (ehi, era divertente!)
    Poi è arrivata la Nintendo e SuperMario. Giocavo insieme a mio fratello, soprattutto al gioco di sparare alle anatre (ho ricordato di menzionare che ho 30 anni? e la memoria è quello che è?) dove quando volevamo barare appoggiavamo la pistola sullo schermo della tv e facevamo fuoco appena c'era il minimo movimento :)
    Ricordo anche che giocavamo a Prince Of Persia (ma ho la sensazione che a quello giocavo sul pc... uhm...)
    Non ho mai avuto ne il Sega e nemmeno l'X-box. L'unica che ho comprato (io) è la playstation 2. L'avevo comprata per giocare al gioco di Buffy e da allora è diventata di mio fratello.
    Onestamente parlando credo di essere una a cui piace più osservare gli altri che giocano. Ho passato interi pomeriggi e ore della notte a far compagnia a mio fratello mentre giocava a God Of War (bellissimo gioco sulla mitologia greca).
    Ora vivo a Londra, e l'unica cosa di cui sono patita è la Nintendo DS. Se non ce l'hai ti consiglio di comprarla. Gioco a Grey's Anatomy e a giochi di moda. Ma soprattutto, io e Silvia andiamo pazze per Rhythm & Paradise, giochino sulla musica. Passiamo ore a battere il pennino sullo schermo e a morire dal ridere alle cose che succedono.
    Riguardo ai Sims... Mi mancano molto, soprattutto perchè ho The Sims 3 e non lo posso usare perchè il mio pc non lo supporta...
    Credo che alla fine anche questi siano diventati una dipendenza, un po' come i cellulari ^^

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  2. Come sarebbe "parla come magni" ? Pensavamo anche di esseve belli fovbiti :D
    Articolo geniale, c'è poco da dire. Domani o Venerdi la Poli-Puntata sarà online :)

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  3. Non so perchè...ma mi sento in qualche modo "colpevole".......

    Spero che l'entrata "sonara" non causi screzi da console-war in famiglia...
    Anche perchè quando scoprirai il mondo del Singstore, e della community, potremmo perderti...

    PS: a proposito di Scene It!?...sento se ce l'hanno anche gli altri due disgraziati del podcast e magari organizziamo una sfida...
    Si, lo so...sarebbe una sfida suicida, visto il campo di battaglia...però mi piacciono le sfide impossibili!

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  4. Naturalmente, possiedo un DS (anzi: due. Uno per me e uno per il marito, chiaramente).
    Per motivi di spazio non ho potuto deliziarvi con il dettagliato racconto della mia vita da videogiocatrice, ma credo di aver reso l'idea insomma ;-)
    E per Scene It, che dire... Ci sto? Non ci gioco da due anni perché da sola mi annoio. Magari sono anche arrugginita, potrebbe essere una buona notizia? :D

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  5. Abbiamo molte cose in comune sul fronte ludico (vedi per esempio GRAW e la capacità di essere ucciso in due millisecondi :D ) ma resto dell'idea che Journeyman era una grande serie TV :D!
    Bell'articolo, comunque :)

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  6. Fabrizio caro, vuoi giocare con me a G.R.A.W. sul Live? Facciamo una stanzetta-partita tutta per noi, così magari arriviamo a 5 minuti, non si sa mai :D
    Journeyman non era fatta male, ma era abbastanza inutile: mai sentito parlare di Quantum Leap? Ecco... :-)))

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